Figlia di Rocco e di Esther Polti, alla morte del padre avvenuta nel 1862 trovò impiego presso l'Istituto delle Dame inglesi di Vicenza[1]. Incominciò a scrivere nel 1868: il suo primo lavoro conosciuto, firmato come Annetta Vertua, è Letture educative per fanciulle.
Il 19 ottobre 1872 sposò Iginio Gentile, allora docente di Storia antica nell'Università di Pavia; dalla loro unione nel 1874 nacque un figlio, Marco Tullio[1]. Tra il 1874 e il 1893 scrisse una serie di racconti e opere teatrali brevi per bambini, che venivano recitate nei salotti di casa o interpretate con burattini[2].
Divenuta scrittrice di professione dopo la morte del marito (nel 1893, seguita, nel 1912, da quella del figlio) ebbe una produzione feconda: fino al 1901 pubblicò oltre 150 titoli tra romanzi, soprattutto d'amore, novelle, scritti educativi e manuali di condotta quali Come devo comportarmi, L'arte di farsi amare dal marito, Per la mamma educatrice. Una delle sue opere, il Romanzo d'una signorina per bene[3] è dedicato alla sorella Antonietta Vertua.
Contribuì alle riviste Giornale della maestre e La donna di Gualberta Alaide Beccari e, nel 1907, prese parte a Milano al Congresso sui diritti femminili promosso dalle donne cattoliche e socialiste[4]. Dal 1905 al 1906 diresse La fanciullezza italiana, un quindicinale edito a Milano da Angelo Solmi, in cui pubblicava racconti e consigli di comportamento[1]. Per le sue pubblicazioni venne definita come la figlia d'un ideale matrimonio tra Edmondo De Amicis (Cuore) e Louisa May Alcott (Piccole donne)[5]. I suoi scritti, pur intrisi di sentimentalismo e precetti morali, non furono privi di richiami all'indipendenza femminile[6].
Morì presso l'Istituto Santa Savina a Lodi, dove si ritirò nel 1923. Sulla facciata esterna dell'edificio, in via De Lemene, è stata affissa una targa:
«In questa casa trovò negli ultimi suoi anni asilo - conforto - pace Anna Vertua Gentile, scrittrice insigne che volle fine supremo dell'arte sua il trionfo della bontà, il trionfo della gioventù. Nata a Dongo 1846 morta a Lodi addì 23 11 1926»
Opere
L' arte di farsi amare dal marito: consigli alle giovani spose, Milano. G. Gnocchi Editore, 1889
Istruzioni in famiglia. Scritti educativi per giovinette, Milano, Hoepli, 1891
In Collegio. Letture per giovinette, Milano, Galli, 1896
^ Federica Cutrona, Il palcoscenico dei buoni sentimenti. Anna Vertua Gentile scrittrice di teatro per l'infanzia, in Storie di donne, Genova, Editore Brigati, 2002.
^ Luigi Santucci, Letteratura infantile, 2ª ed., Firenze, G. Barbèra,, 1950.
Federica Cutrona, Il palcoscenico dei buoni sentimenti. Anna Vertua Gentile scrittrice di teatro per l'infanzia, in Storie di donne, Genova, Editore Brigati, 2002.
Angelo Cerizza, Anna Vertua Gentile, scrittrice, in Archivio storico lodigiano, vol. 120, 2001, pp. 15-21, ISSN 0004-0347 (WC · ACNP).
Angelo Cerizza, Anna Vertua Gentile, in Hervé A. Cavallera e Walter Scancarello (a cura di), Scrittrici italiane dell'Otto e Novecento: le interviste impossibili, Pontedera, Bibliografia e informazione, 2013, pp. 79-89, ISBN978-88-907250-5-0.