Come molti protagonisti del barocco siciliano fu un religioso: era infatti un frate domenicano. Studiò pittura e architettura all'interno dell'ordine e fu collaboratore di Paolo Amato.
La sua opera più conosciuta è comunque la facciata del duomo di Siracusa realizzata in sostituzione di quella rinascimentale distrutta dal terremoto, a seguito di un concorso vinto nel 1728,[1] e conformata sull'esempio della facciata di Santa Maria a Campitelli a Roma.[2].
^Salvatore Boscarino, Sul restauro architettonico: saggi e note, 1999, ISBN 88-464-1301-6, pag.66
^Rudolf Wittkower, Arte e architettura in Italia. 1600-1750,1972, pag.447
^Pagina 139 - 190, Gioacchino di Marzo, "Diari della città di Palermo dal secolo 16 al secolo 19" [1], Volume VIII, Palermo, Luigi Pedone Laurel Editore, 1871.
^Pagina 237, Gioacchino di Marzo, "Diari della città di Palermo dal secolo 16 al secolo 19" [2], Volume VIII, Palermo, Luigi Pedone Laurel Editore, 1871.