Alien è un media franchise statunitense ispirato a una popolare saga cinematografica composta da una tetralogia. Ambientato tra il ventunesimo e ventiquattresimo secolo, la protagonista della saga principale è Ellen Ripley, interpretata dall'attrice Sigourney Weaver nei quattro film dal 1979 al 1997, coinvolta in uno scontro con l'azienda immaginaria Weyland-Yutani, che intende trasportare esemplari d'una razza aliena ostile detta Xenomorfo sulla Terra. La serie prequel segue gli intrighi del temibile androide David 8, e mostra la genesi dell'umanità grazie agli Ingegneri e l'origine degli Xenomorfi.
Dalla serie è stato tratto anche un franchisecrossover con l'universo Predator, chiamato Alien vs. Predator, nato come serie a fumetti successivamente adattata in romanzi, videogiochi e due film; le premesse per la realizzazione di quest'ultimi (non canonici nei confronti della serie originale) nacquero dopo che nel finale di Predator 2 veniva raffigurato un teschio di Xenomorfo nella nave spaziale delle creature.
L'idea del quinto Alien è stata presa in considerazione da Joss Whedon qualche tempo dopo l'uscita di Alien - La clonazione (1997). Whedon scrisse una sceneggiatura ambientata per la prima volta sulla Terra, che non piacque a Sigourney Weaver, la quale si dissociò.[1]
Un secondo scripting fu preso in mano da James Cameron prima che la Fox desse semaforo verde ad Alien vs. Predator. Ridley Scott discusse del film con Cameron e pare gli piacesse, affermando che sarebbe stato "divertente" un proseguimento del franchise. Nel 2002, Scott annunciò di aver sviluppato una storia concettuale, una bozza quindi, che trattava le origini degli Alien, la loro creazione e il primo equipaggio che li ha affrontati, tuttavia non era intenzionato a lavorare ulteriormente alla sceneggiatura, abbandonando di conseguenza il film.[2]
Con il semaforo verde al crossover con Predator, Cameron dichiarò che avrebbe smesso di pensare al quinto film poiché per lui il nuovo progetto uccideva la sacralità della serie e il suo contratto lavorativo sulla serie.[3] Nelle intenzioni originali di Cameron il film, scritto e prodotto da Cameron stesso e diretto da Scott, avrebbe dovuto vedere nel cast Sigourney Weaver e Arnold Schwarzenegger e riprendere le atmosfere di Aliens - Scontro finale.[4]
Sigourney Weaver ha manifestato interesse durante il 2008 per lo sviluppo del personaggio da lei interpretato durante i primi film, ritenendo essere di maggior interesse lo sviluppo di uno spin-off su Ellen Ripley piuttosto che un nuovo Alien.[5]
Nel 2016 viene ufficialmente presentato Alien 5, con regia affidata a Neill Blomkamp[6] e ritorno della Weaver, che si è reputata entusiasta per la cosa e per le svolte che avrebbe preso la storia.[7] Nel terzo film vi furono scelte discutibili fra tutte la morte del gruppo salvato assieme a Ripley in Aliens scontro finale, composto da Newt, Hicks e Bishop. Motivo di scontento fra i fan e anche fra i motivi che portarono Fincher a voler rinnegare quel film. La loro sopravvivenza si sarebbe ricollegata a un finale alternativo di The Predator, dove si vedeva Newt interpretata da Breanna Watkins (attrice e stunt) che si risvegliava ormai cresciuta, dal sonno criogenico. Erano stati anche realizzati alcuni concept art dall'artista Geoffroy Thoorens.[8] Il progetto è stato tuttavia cancellato senza ragioni ufficiali, ma che Blomkamp in un'intervista dichiara per un suo allontanamento dovuto al suo modo di porsi nei confronti di Hollywood, cioè di non essere un "regista lacchè degli studios".[9]
Sviluppi futuri
Il primo prequel di una trilogia ambientata molti anni prima di Alien era previsto in uscita tra la fine del 2011 e il 2012.[10]
Dopo la decisione di proseguire la saga di Predator, la 20th Century Fox ha preso nuovamente in considerazione Alien V, contattando Scott per ricercare idee sulla sceneggiatura. Tra le più gettonate ve ne era una abbandonata anni or sono nel tentativo di approfondire le origini degli xenomorfi; essa chiariva con questo che senza il suo coinvolgimento sarebbe saltato tutto.[11] Dopo che, ad alcune settimane dall'annuncio della produzione, viene scritturato Carl Rinsch alla regia e Tony Scott (fratello di Ridley) produttore delegato per la Scott-Free Productions,[12] la Fox ribadì l'intenzione di annullare il progetto, anche in relazione all'esperienza di Rinsch basata essenzialmente su spot pubblicitari, troppo poco per un film di tale portata.[13] Dopo mesi di pressioni, Scott decise di dirigere la pellicola e Rinsch venne escluso completamente dal progetto a favore di Jon Spalhts come sceneggiatore.[14] Il produttore Tony Scott si disse speranzoso nel cominciare la lavorazione entro fine 2009.[12]
Scott dichiarò che non avrebbe mai pensato di girare un seguito di Alien, ma fu preso molto dall'idea di una storia precedente al primo film che - a suo dire, è interessante. Proseguendo spiegò come non fosse facile la realizzazione del prequel, anche alla luce dell'epoca incerta di Alien:[15][16]
(EN)
«It’s very difficult to put a year on Alien, but [for example] if Alien was towards the end of this century, then the prequel story will take place thirty years prior.»
(IT)
«È difficile fissare Alien in un periodo storico, ma [per esempio] se il film fosse ambientato alla fine di questo secolo, la storia del prequel sarebbe ambientata trenta anni prima.»
Tornando sull'argomento nell'aprile 2010, Scott ammise di essere giunto alla quarta scrittura ironizzando sul fatto che il film fosse diventato un lavoro in corso e quindi sempre in fase di riscrittura, essenzialmente bozze da cui partire per la sceneggiatura definitiva, spiegando come:[10][17]
(EN)
«It's set in 2085, about 30 years before Sigourney [Weaver's character Ellen Ripley]. It's fundamentally about going out to find out 'Who the hell was that Space Jockey?' The guy who was sitting in the chair in the alien vehicle — there was a giant fellow sitting in a seat on what looked to be either a piece of technology or an astronomer's chair. Remember that?»
(IT)
«Sarà ambientato nel 2085, circa trenta anni prima del film originale con Sigourney Weaver [nei panni dell’eroina Ellen Ripley]. Fondamentalmente si tratta di uscire e chiedersi: "Chi diavolo era quel Space Jockey?"... il ragazzo che era seduto sulla sedia del veicolo alieno - c’era un tipo gigante seduto sopra a quello che sembrava essere un attrezzo tecnologico o la sedia di un astronomo. Lo ricordate?»
La Weaver diede la sua benedizione al film, preludendo al fatto che molto probabilmente lei non avrebbe partecipato visto che si trattava di un ritorno alle origini, e il suo personaggio affrontava la razza aliena per la prima volta nel primo capitolo.[18] Comunque, Ridley Scott spiegò come per la nuova trilogia girata in tridimensionale il ruolo del protagonista sarebbe stato affidato molto probabilmente a una donna, sulla scia del successo del personaggio di Ripley, spiegando che gli Alien sarebbero stati anche ridisegnati in seguito alla loro nuova forma in Alien vs. Predator:[10][17]
(EN)
«It will be before she was born! Well, the main character [in the prequel] will be a woman, yeah. We're thinking it could go down that route, yeah. When I started the original "Alien," Ripley wasn't a woman, it was a guy. During casting, we thought, "Why don't we make it a woman?"»
(IT)
«Il film sarà ambientato prima che lei nascesse [Ellen Ripley]! Il protagonista sarà ancora una volta una donna. Pensiamo che potremmo imboccare questa strada, certo.
Quando ho iniziato a scrivere il film originale, Ripley non era una donna, ma un ragazzo. Durante il casting abbiamo pensato: “perché non prendiamo una donna?”»
Dopo un incontro con Ridley Scott, Roger Christian, direttore artistico di Guerre stellari e amico del regista, dichiarò che sui propositi per il futuro della serie era prevista la realizzazione di una trilogia potenzialmente in tridimensionale, con il suo nome in forse per una collaborazione ai film.[19]
Nel 2012 uscì Prometheus, film girato da Ridley Scott stesso, regista del primo film, che fu in effetti inizialmente concepito come prequel di Alien. Il regista abbandonò l'idea del prequel diretto, preferendo solo ambientare il film nello stesso franchise. Nel 2017 fu seguito da Alien: Covenant, sempre diretto da Scott.
Il prossimo film della serie, Alien: Romulus, inizialmente previsto per Hulu, è stato distribuito nelle sale cinematografiche il 16 agosto 2024, diretto da Fede Álvarez. Gli eventi narrati nel film si inseriscono in un periodo temporale tra il primo Alien e Aliens - Scontro finale.[20]
Non ufficiali
Apocrifo
Esiste un film apocrifo del 1980 diretto da Sam Cromwell (Ciro Ippolito), intitolato Alien 2 - Sulla Terra. Il film sfruttò il franchise, che non era ancora stato depositato, subito dopo il primo film della serie.
Parodia
Nel 2012 uscì in Internet come webserie di dodici puntate una parodia italiana del film Alien, intitolata Aglien,[21] girata da Andrea Camerini. Il film, premiato al LAWEB[22] di Hollywood nel 2013, uscì in Home video nel 2016, distribuito da Cecchi Gori Group.[23]
Alien 40th Anniversary Short Films
In occasione del quarantesimo anniversario dell'uscita del primo film della saga, nel 2019 furono pubblicati sei cortometraggi sui canali ufficiali della IGN.[24] I cortometraggi sono i seguenti:
Containment (pubblicato il 29 marzo 2019)
Specimen (pubblicato il 5 aprile 2019)
Night Shift (pubblicato il 12 aprile 2019)
Ore (pubblicato il 19 aprile 2019)
Alone (pubblicato il 26 aprile 2019)
Harvest (pubblicato il 26 aprile 2019)
Personaggi e interpreti
Elenco indicatori
Questa sezione include i personaggi che sono apparsi nella serie:
La cella vuota e grigia scura indica che il personaggio non è presente nel film.
I film sono stati distribuiti nelle sale cinematografiche dalla 20th Century Fox che ha curato anche la distribuzione per l'home video presentando la serie dapprima nel 2000, in un cofanetto contenente 5 DVD (i 4 dei film + un disco di extra) denominato Alien Legacy (eredità aliena) e successivamente in un'edizione a 9 dischi denominata Alien Quadrilogy (2003), contenente le edizioni "doppio disco" di ciascun film con la versione estesa del film stesso, oltre a un 9º disco per i contenuti speciali. Nel 2010 è stata pubblicata l'edizione in Blu-ray intitolata Alien Anthology: composta da 4 dischi contenenti entrambe le versioni di ogni film + 2 dischi con gli extra.
Alien (1979) vagamente ispirato al primo film; ogni giocatore controlla degli astronauti in fuga e un alieno che può eliminare gli astronauti degli avversari.[55]
Aliens: This Time It's War (1989), basato sul secondo film, strategico a turni della Leading Edge Games dove i giocatori controllano squadre di marine spaziali. Alien Expansion (1990), un'espansione uscita solo negli Stati Uniti, è dedicato al controllo degli alieni.[56]
Aliens Predator (1997), gioco di carte collezionabili,[57] e sua espansione Aliens vs. Predator: Alien Resurrection Expansion Set (1998)
Aliens (2001), gioco di carte a due giocatori che controllano rispettivamente i marine e gli alieni.[58]
Aliens: This Time It's War (2010), non ufficiale e non profit
Legendary Encounters: An Alien Deck Building Game (2015) e sua Expansion (2015)
Aliens: Hadley's Hope (2018)
Aliens: Another Glorious Day in the Corps (2019)
Alien: The Roleplaying Game (previsto 2019), gioco di ruolo ufficiale in produzione.[59]
Alien: il destino della Nostromo (2023), gioco da tavolo Ravensburger.[60]
Serie tv
Sono state realizzate due serie televisive: la prima è la webserie Alien: Isolation diretta da Fabien Dubois, ambientata quindici anni dopo il primo film e incentrata su Amanda Ripley[61] mentre la seconda è Alien: Earth scritta e diretta da Noah Hawley, ambientata sulla Terra trent'anni prima di Alien[62]. Isolation è stata trasmessa in un'unica soluzione nel febbraio 2019[63], Earth invece nel 2025 attraverso la piattaforma Hulu negli Stati Uniti e Disney+ nel resto del mondo[64].
Note
^ Larry Carroll, Will Ripley Rise Again?, su moviesblog.mtv.com, MTV, 20 febbraio 2009 (archiviato dall'url originale il 25 febbraio 2009).
Francesco Tedeschi, Alien. Un perfetto organismo. Una guida al mondo degli xenomorfi tra continuity ufficiale e opere apocrife, Granarolo dell'Emilia, Dynit, 2021, ISBN978-88-3355-203-3.