Ali Abdussalam Treki
Ali Abdussalam Treki (Misurata, 1938 – Il Cairo, 19 ottobre 2015[1]) è stato un diplomatico e politico libico. È stato più volte ambasciatore e ministro durante il governo di Muʿammar Gheddafi ed è stato tra i promotori della creazione dell'Unione Africana. Tra il 2009 e il 2010 ha presieduto l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite. BiografiaTreki si laureò in storia presso l'università Garyounes di Bengasi e conseguì un dottorato in storia politica presso l'università di Tolosa[2]. Nel 1977 Treki fu nominato da Muʿammar Gheddafi ministro degli esteri, svolse l'incarico fino al 1980[2]. Tra il 1982 e il 1984 fu rappresentante permanente della Libia presso le Nazioni Unite, presidente della commissione per la decolonizzazione dell'Assemblea Generale dell'ONU e membro della commissione delle Nazioni Unite per i diritti umani[2]. Nel 1982 fu eletto vicepresidente della sessione annuale dell'Assemblea Generale dell'ONU[2]. Fu nuovamente rappresentante permanente presso le Nazioni Unite dal 1986 al 1990[2]. Dal 1991 al 1994 fu rappresentante permanente della Libia presso la Lega araba[2]. Nel 1995 fu nominato ambasciatore in Francia, svolse il mandato fino al 1999[2]. Dal marzo 1999 al giugno 2003 Treki fu segretario di stato per l'unità africana e svolse un ruolo molto significativo nell'iniziativa libica per la creazione di un'Unione Africana, avvenuta nel 2002[3][4]. Nel 2003 fu rappresentante permanente della Libia presso le Nazioni Unite[2]. Nel 2004 fu nominato segretario di stato responsabile delle questioni dell'Unione Africana[2]. Nel 2005 fu inviato speciale del governo libico per la risoluzione di una serie di crisi africane e si impegnò in dialoghi sulla situazione in Uganda, Darfur, Etiopia, Eritrea, Ruanda, Repubblica Democratica del Congo e Costa d'Avorio[5]. Il 10 giugno 2009 fu eletto presidente della 64ª sessione annuale dell'Assemblea Generale dell'ONU[2]. Entrò in carica all'apertura della sessione a settembre. All'inizio del marzo 2011 Treki fu nominato rappresentante permanente della Libia all'ONU, dopo la defezione del rappresentante in carica nel contesto della primavera araba[6]. Gli Stati Uniti negarono il visto di ingresso a Treki, che in ogni caso dichiarò di non essere più disponibile ad accettare incarichi da Gheddafi[7]. A fine marzo 2011 Triki abbandonò la Libia e si rifugiò in Egitto[8]. Treki parlava correntemente arabo, inglese e francese[2]. Era sposato e aveva quattro figli[2]. Note
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