Alfa Camelopardalis
Alfa Camelopardalis è una stella supergigante blu della costellazione della Giraffa di magnitudine apparente +4,29. Non è la più luminosa della sua costellazione, primato che spetta a Beta, ma rispetto a questa è molto più lontana. La sua distanza è incerta, all'incirca dai 4000 ai 6000 anni luce; Mezier e soci hanno stimato nel 2009 la distanza della stella in 5240 anni luce[2]. OsservazioneSi tratta di una stella situata nell'emisfero celeste boreale, avente una declinazione marcatamente settentrionale (+66° 20′), il che la rende ben visibile dal nostro pianeta nelle regioni dell'emisfero nord della Terra, ove appare circumpolare a nord della latitudine +24°N; dall'emisfero sud risulta invece parzialmente visibile solamente per una piccola fascia vicino all'equatore, a nord della latitudine +24°S. La sua magnitudine pari a 4,29 fa sì che possa essere scorta solo con un cielo sufficientemente libero dagli effetti dell'inquinamento luminoso. Caratteristiche fisicheAlfa Camelopardalis è una stella fuggitiva espulsa dall'ammasso aperto NGC 1502, la sua velocità nello spazio interstellare è di 60 km/s[3]. Inizialmente era stato supposto che la stella fosse una binaria spettroscopica; successivamente, nel 2006, venne appurato che i cambiamenti dello spettro erano dovuti a cambiamenti atmosferici e dal suo forte vento stellare[4], e nel 2008 la conferma che è una stella singola venne dopo osservazioni effettuate con il telescopio da 3,67 dell'osservatorio di Haleakalā, alle Hawaii[5]. Il vento stellare è responsabile della perdita di 6,3×10−6 M⊙ all'anno, vale a dire che a questo ritmo perde una massa solare in appena 160.000 anni[6]. Nonostante la sua grande distanza dal Sole brilla a una magnitudine visuale +4,29, ma la sua alta temperatura superficiale le fa emettere gran parte della sua luce nell'ultravioletto, e se si considera anche questa Alfa Camelopardalis è, in assoluto, tra le stelle visibili ad occhio nudo, una delle più luminose stelle conosciute[1]. L'incertezza sulla distanza si ripercuote anche sulla certezza dei parametri stellari; se Markova e soci nel 2002 stimano la massa in 31 volte quella del Sole, Hohle e colleghi nel 2010 arrivano a stimarla in 55 volte quella solare, con una luminosità bolometrica di 1.816.000 volte quella del Sole[7]. La stessa magnitudine assoluta della stella, stimata a -7,1 da Markova, in una pubblicazione di Schiavon del 2007 sale a -8,14 nel visibile e, considerando tutte le lunghezze d'onda dello spettro elettromagnetico, a -11,20[8]. Come tutte le stelle di tale massa, terminerà la propria breve esistenza esplodendo in una supernova. Note
Voci correlate
Collegamenti esterni
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