I suoi punti di forza erano la forza fisica, la reattività e la velocità. Proprio per questo, in attacco si trovava bene a concludere i contropiede e in penetrazione anche a difesa schierata, chiudendo anche con l'arresto e tiro. Senza palla, sapeva sfruttare i blocchi e i tagli backdoor. In difesa, era decisivo perché, grazie alle mani veloci, andava in anticipo con aggressività su uomo e pallone e aveva un saldo positivo nel rapporto tra palloni recuperati e persi[2].
Carriera
«[...] Alberto Di Mauro, che è uno dei giocatori che ho allenato con più piacere perché è il perfetto atleta, quello che ogni allenatore vorrebbe avere, silenzioso, impegnato, concreto, grande voglia di vincere, gioca sempre come se fosse la sua ultima partita»
Cresciuto nelle giovanili del Gad Etna[5], passa alla Viola Reggio Calabria per 200 milioni[6]. Gioca nelle giovanili reggine dal 1989 al 1994[5], l'ultimo anno in doppio tesseramento con la Don Bosco di Serie C[7]. Nel 1994-95 è in Serie C1 con il CUS Catania[8]. Esordisce poi in Serie A con la Viola. Torna nella squadra della sua città nel 1997-1998[9].
Nell'agosto 1998 passa al Basket Cefalù, in Serie B, con cui conquista il terzo posto in regular season e la squadra conclude in semifinale dei play-off contro Trapani. Durante la stagione successiva, Cefalù conquista la promozione in Serie B1 dopo gli spareggi di Rieti e anche nella terza serie nazionale la squadra si fa valere, sfiorando la promozione persa solo dopo gli spareggi contro Montegranaro e Pavia[10].
Ha giocato in seguito anche a Forlì sponda Libertas e a Caserta[11]. In Campania, ha problemi fisici sin dalla preparazione[12]. Decide quindi di smettere[5].
Nel 2006-07 scende in C regionale, per tornare a Cefalù[13], con cui vince il campionato[5]. Nel 2009-10 è al Sant'Agata Basket, in Serie C regionale[14].