Realizzato essenzialmente come laboratorio volante per testare le prestazioni di un velivolo a velatura triplana, disattese le aspettative riposte dall'azienda ed il modello non venne avviato alla produzione in serie.
Al fine di riequilibrare le forze in campo l'Idflieg emise una specifica per la fornitura di un nuovo modello a velatura triplana, identificata come Dr Typ (dal tedescoDreidecker, triplano), che nelle aspettative doveva risultare più maneggevole e dotato di maggiore velocità di salita,[2] invitando le aziende aeronautiche nazionali a costruire un prototipo da utilizzare in prove comparative.
Tra le aziende che risposero all'appello vi fu anche l'Albatros che avviò lo sviluppo del nuovo modello, identificato dall'azienda come L 36, abbinando la cellula di un D.V ad una nuova velatura triplana caratterizzata dalle singole ali della medesima apertura tutte dotate di alettoni e collegate tra loro da una singola coppia di montanti per lato (e per ala).[2]
Il prototipo venne portato in volo per la prima volta nell'estate del 1917 ed affiancato nelle prove di volo da un D.V biplano. Le prestazioni tuttavia risultarono equivalenti e l'azienda non ritenne di lavorare ulteriormente al modello e ne abbandonò lo sviluppo.[2]
Tecnica
L'Albatros Dr.I conservava l'aspetto generale, tranne per la velatura, dei simili modelli prodotti nello stesso periodo dalle altre aziende: triplano, monomotore monoposto con carrello fisso.
La fusoliera, realizzata con struttura in tubi d'acciaio saldati e ricoperta di tela verniciata, era caratterizzata dal singolo abitacolo aperto destinato al pilota. Posteriormente terminava in un impennaggio classico monoderiva dotato di un unico piano orizzontale arretrato.
Il carrello d'atterraggio era fisso, molto semplice, montato su una struttura tubolare al di sotto della fusoliera, dotato di ruote di grande diametro collegate da un asse rigido ed integrato posteriormente con un pattino d'appoggio.
L'armamento consisteva in due mitragliatriciLMG 08/15calibro7,92 mm poste davanti all'abitacolo, abbinate ad un dispositivo di sincronizzazione che consentiva di sparare senza conseguenze attraverso il disco dell'elica.
(EN) Peter Gray, Owen Thetford, German Aircraft of the First World War, 2nd edition, Londra, Putnam, 1970, ISBN0-370-00103-6.
(EN) William Green, Gordon Swanborough, The Complete Book of Fighters, 1st Edition, New York, Smithmark Publishing, settembre 1995, ISBN0-8317-3939-8.
(EN) Michael John H. Taylor, John W.R. Taylor; C.G. Grey, Jane's Fighting Aircraft of World War I: A Comprehensive Encyclopedia with More than 1000 Illustrations, Military Press, 1990, ISBN0-517-03376-3.