Agente 007 - Missione Goldfinger (Goldfinger) è un film del 1964 diretto da Guy Hamilton.
È il terzo della serie ufficiale di James Bond nonché il primo a vincere un Oscar (nel 1965 per i migliori effetti sonori a Norman Wanstall).
La colonna sonora cantata da Shirley Bassey, comprendente la celeberrima Goldfinger, raggiunse la prima posizione nella Billboard 200 per tre settimane.
Durante la missione, Bond vede morire le due sorelle Masterson. La prima, Jill, dipendente del multimilionario, viene uccisa per averlo tradito: un sicario di Goldfinger le ricopre la pelle con vernice d'oro, facendola così morire per soffocamento; la seconda, Tilly, nel tentativo di vendicare la sorella, viene uccisa da Oddjob, il massiccio assistente coreano di Goldfinger, muto e armato di un cappello a bombetta, la cui tesa è una lama affilatissima, che lancia come un frisbee.
Nel tentativo di smascherare il piano del perfido magnate, Bond si trova a dover affrontare numerosi pericoli, tra cui ripetuti scontri con Oddjob. Per realizzare il suo piano, Goldfinger si è alleato con alcuni malavitosi, che però uccide quando non gli servono più.
Grazie all'aiuto dell'amico Felix Leiter e di Pussy Galore, pilota pentita di Goldfinger, Bond riesce a fermare il suo nemico disinnescando la bomba. Costretto alla fuga in aereo, Goldfinger tenta di uccidere Bond, che si trova sul velivolo, ma viene risucchiato fuori dopo aver sparato e frantumato un oblò. James può consolarsi tra le braccia di Pussy.
Produzione
Ian Fleming, lo scrittore e creatore del personaggio di James Bond, morì il 12 agosto 1964, poco prima dell'uscita del film[1].
Per la scena più famosa del film, dove Jill Masterson viene ricoperta d'oro, l'attrice Shirley Eaton dovette sottoporsi a ore di trucco. Subito dopo l'uscita della pellicola circolò la diceria che la Eaton fosse realmente morta a causa della vernice, durante la lavorazione del film, notizia assolutamente falsa.[2]
Cast
Quando Albert R. Broccoli vide per la prima volta Gert Fröbe, lo giudicò subito perfetto per la parte di Auric Goldfinger. Malgrado l'attore non sapesse recitare in inglese, il suo successo personale come nemico di 007 fu tale che i produttori, in seguito, avrebbero preso in considerazione la possibilità di utilizzare un fratello gemello del personaggio, sempre interpretato dallo stesso Fröbe, come avversario di James Bond nel film Agente 007 - Una cascata di diamanti (1971). Alla fine l'idea venne abbandonata, e il villain di quell'episodio fu invece Ernst Stavro Blofeld, il capo supremo della SPECTRE.
La star femminile del film è Honor Blackman nel ruolo di Pussy Galore. Per lungo tempo l'attrice, che all'epoca delle riprese aveva trentasette anni, ha vantato il primato di Bond girl più anziana di tutta la serie, record superato nel 2015 dall'allora cinquantunenne Monica Bellucci in Spectre.
Per la parte di Oddjob (che in inglese significa "lavoro sporco"), il forzuto maggiordomo-killer al servizio di Goldfinger, fu scelto Harold Sakata, meglio noto sui ring del wrestling come Tosh Togo. Sakata, atleta di centotrenta chili, durante il provino stupì tutti spaccando tavolette di legno a mani nude. Connery raccontò che Sakata, nella scena in cui doveva stenderlo con un colpo di karate, lo mise veramente KO.
L'agente della CIAFelix Leiter è interpretato da Cec Linder. Da qui in avanti il personaggio sarà impersonato da un attore diverso praticamente ad ogni apparizione.
Il film è, considerando l'inflazione, uno degli incassi più grandi della serie, superando il miliardo di dollari e arrivando al terzo posto nel Franchise[3]. Inoltre con 31 milioni di euro al botteghino (rivalutando il valore monetario della lira) è il 7º maggior incasso di sempre in Italia, dove fu il più grande successo del 1964.
Critica
Il film viene generalmente considerato, sia dai fan che dalla critica, come uno dei migliori della serie[4]. Fu la pellicola che lanciò la bond-mania. Agente 007 - Licenza di uccidere e A 007, dalla Russia con amore erano stati buoni successi di pubblico, ma non avevano smosso le folle o i critici; Agente 007 - Missione Goldfinger invece, grazie a un ritmo più serrato rispetto ai primi film e alla miscela vorticosa di bond-girl (qui ben tre), gadget tecnologici (debutta ufficialmente la "superaccessoriata" Aston Martin DB5) e tocchi di umorismo (il timer che si ferma a "007" secondi) consacrò definitivamente Sean Connery come star e la "formula-bond" come modello del cinema d'azione degli anni sessanta.