AdhānL'adhān (in arabo أَذَان?) è la chiamata islamica alla preghiera, di norma fatta dal muezzin. Il muezzin cinque volte al giorno recita l'adhān dal minareto della moschea, allo scopo di richiamare i musulmani alle preghiere obbligatorie. FunzioneL'adhān sintetizza gli insegnamenti dell'Islam, sui quali l'intera struttura teologica di questa fede si basa, e che possono essere sommariamente riassunti così:
Lo scopo principale dell'adhān è, pertanto, quello di rendere comprensibile a ognuno la missione dell'Islam e fare comprendere a ogni credente e non credente la sostanza della fede islamica e i suoi scopi spirituali. Rito sunnita
* I seguaci del madhab malikita ripetono questa parte due volte e non quattro. ** L'esortazione Pregare è meglio di dormire, è recitata solo per la preghiera del mattino (ṣalāt al-fajr). Rito sciitaGli sciiti aggiungono allo schema sunnita le seguenti formule:
La prima formula, che per gli sciiti non è obbligatoria ma consigliabile, può essere seguita da altre come Egli (Maometto) è il comandante dei credenti o Egli (Maometto) e i suoi infallibili discendenti sono la prova di Allah. Queste formule apparvero attorno al 991 con l'arrivo a Baghdad dei Buwayhidi. L'adhān in TurchiaIn Turchia, dopo l'instaurazione, nel 1923, della repubblica e a seguito delle riforme volute da Atatürk, si pose il problema della lingua da usare per l'adhān, ossia se continuare a usare l'arabo, liturgicamente più corretto, o il turco per renderne più comprensibile il significato ai fedeli non arabofoni. Un comitato formato da esperti religiosi, accademici e di linguisti, appositamente organizzato nel 1932, deliberò la legittimità canonica dell'uso della lingua nazionale in materia liturgica, imponendo, così, l'uso del turco per l'adhān. Questa nuova pratica liturgica durò fino al 16 luglio 1950 quando il governo Menderes abrogò il bando dell'adhān in turco e istituì l'arabo come lingua liturgica. Voci correlateAltri progetti
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