Adelmo Capelli
Adelmo Capelli (Roma, 23 aprile 1937 – Ascoli Piceno, 5 maggio 1999) è stato un allenatore di calcio e calciatore italiano, di ruolo centrocampista o difensore. Caratteristiche tecnicheGiocatoreGiocava preferenzialmente come mediano, con buone doti sia in fase di interdizione sia nella costruzione del gioco; in diversi periodi all'Ascoli giocò anche come terzino sinistro, mentre nella stagione 1965-1966 giocò come vero e proprio regista di centrocampo[2]. AllenatoreFu innovativo rispetto all'epoca in cui allenò, dal momento che fu uno dei primi allenatori in Italia a giocare con una difesa completamente a zona[3]. CarrieraGiocatoreTra la fine degli anni '50 e l'inizio degli anni '60 ha giocato per otto stagioni consecutive in Serie C con la maglia dell'Ascoli, segnando complessivamente 12 gol (8 dei quali nella stagione 1965-1966) in 228 presenze con la maglia bianconera; il 14 febbraio 1965 a San Benedetto del Tronto giocò una parte della partita in porta, subendo 2 gol, a causa dell'infortunio occorso in seguito ad uno scontro fortuito tra l'attaccante della Sambenedettese Alfiero Caposciutti e il portiere bianconero Roberto Strulli, che alcune ore più tardi sarebbe morto a causa dell'incidente[4]. Nella stagione 1969-1970 è stato giocatore ed allenatore della Civitanovese, in Serie D[5]. Successivamente ha vinto un campionato di Serie D con la maglia del Giulianova nella stagione 1970-1971, nella quale ricopriva il doppio ruolo di giocatore ed allenatore; nella stessa stagione mise a segno un gol nello scontro diretto vinto per 2-1 contro il Bellaria, decisivo ai fini della vittoria del campionato[6]. AllenatoreDopo la vittoria della Serie D con il Giulianova, abbandonò definitivamente il campo rimanendo nella società giallorossa con il solo ruolo di allenatore, che mantenne per tutta la stagione 1971-1972, disputata nel campionato di Serie C. L'anno seguente ha allenato la Maceratese. Nella stagione 1974-1975 alla settima giornata di campionato sostituì Leo Zavatti sulla panchina del Chieti, in Serie C; venne riconfermato alla guida della squadra neroverde anche per la stagione successiva, venendo però esonerato dopo la quarta giornata del girone d'andata in favore di Cristoforo Pinti[7]. Tornò alla guida del Giulianova nella stagione 1977-1978, nella quale subentrò in panchina a stagione in corso a Sergio Manente, chiudendo il campionato al 14º posto in classifica, con la squadra che retrocedette pertanto nel nascente campionato di Serie C2. L'anno seguente ha allenato il Catania[8], nel campionato di Serie C1[9], chiuso al 3º posto in classifica. Ha allenato per le prime 14 partite di campionato il Taranto nella stagione 1979-1980, in Serie B[10]; l'anno successivo allenò il Brindisi nel campionato di Serie C2[11][12]. Allenò poi il Trento in due diversi periodi: nella stagione 1982-1983, nella quale subentrò in panchina a Stevanato dopo poche giornate di campionato[13] (chiusa con un 8º posto in classifica in Serie C1) e nella Serie C1[14], chiusa con l'ultimo posto in classifica e la conseguente retrocessione in Serie C2. Nella stagione 1987-1988 viene ingaggiato dall'Alessandria, società militante in Serie C2, che lo sostituisce a campionato in corso con Dino Ballacci[15]. Nella stagione 1988-1989 ha allenato il Sassuolo in Serie C2, ottenendo un 5º posto in classifica; è stato riconfermato sulla panchina degli emiliani anche per la stagione 1989-1990, sempre in quarta serie, nella quale è stato esonerato a campionato in corso e sostituito da Raffaello Vernacchia[16] PalmarèsGiocatoreCompetizioni nazionali
AllenatoreCompetizioni nazionali
Note
Collegamenti esterni
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