Adelfo Calosci
Adelfo Calosci (Cortona, 13 novembre 1914 – Uana Micael, 1º maggio 1939) è stato un militare italiano, decorato di Medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della grandi operazioni di polizia coloniale in Africa Orientale Italiana. BiografiaNacque a Cortona, provincia di Arezzo, il 13 novembre 1914, figlio di Menotti e Vittoria Giuditta Biondi. Ammesso a frequentare nel giugno 1936, quale allievo, il corso Allievi Ufficiali di complemento presso il 94º Reggimento fanteria, è nominato aspirante ufficiale alla fine dell’anno ed assegnato al 41º Reggimento fanteria. Nel maggio 1937 viene trasferito all'89º Reggimento fanteria perché destinato al I settore della Guardia alla Frontiera. Trattenuto in servizio attivo a domanda, nel gennaio 1939 viene trasferito al Regio corpo truppe coloniali dell'Africa Orientale Italiana, sbarcando a Massaua il 13 gennaio. Un mese dopo è assegnato in servizio al XCII Battaglione coloniale, ed è promosso tenente a scelta ordinaria con anzianità 1º aprile 1939. Cade in combattimento a Uana Micael, nel Goggiam, il 1 maggio 1939. Per onorarne la memoria fu decorato con la medaglia d'argento al valor militare alla memoria, successivamente trasformata in medaglia d'oro al valor militare. Onorificenze«Orfano di guerra e volontario in A.O.I., durante un combattimento, comandante di un reparto di fiancheggiamento, respingeva reiterati e violenti attacchi di gruppi ribelli. Successivamente, al passaggio di un guado, attaccato sui fianchi e frontalmente da soverchianti forze nemiche, resisteva strenuamente sul posto, tenendo a distanza l’avversario. All’invito di arrendersi fattogli in lingua italiana da un ribelle, rispondeva con un nutrito lancio di bombe a mano. Ferito gravemente, trovava la forza di incitare i propri uomini alla resistenza e di lanciare ancora delle bombe contro gli avversari, finché, pressato ancora da vicino, immolava gloriosamente la sua giovane vita sul campo. Fulgido esempio di valore e di spirito di sacrificio. Zona Rim, 1º maggio 1939.[2]»
— Decreto del Presidente della Repubblica 18 giugno 1949.[3] — Regio Decreto 6 agosto 1940.[4]
NoteAnnotazioni
Fonti
Bibliografia
Voci correlateCollegamenti esterni
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