La storia della televisione in Algeria risale all'introduzione della Radiodiffusion-Télévision Française (RTF) nel Paese.
Il 24 dicembre 1956 RTF allestì nel dipartimento francese d'Algeria il primo trasmettitore televisivo a Tamentfoust, a 20 km a est di Algeri, adottando lo standard francese a 819 linee. Il trasmettitore, che era costato 1.200.000.000 di franchi, aveva una potenza di 3 kW, prima di passare a 20 kW nel 1957, e copriva quasi tutta la città di Algeri e gran parte della regione della Mitidja.
Un escamotage tecnico permise la trasmissione simultanea dell'audio in francese e in arabo durante alcuni programmi. La RTF Télévision in Algeria fu la prima TV al mondo a fornire un servizio bilingue, anche in diretta. Le speaker francofone e arabofone si alternavano nella presentazione dei programmi comparendo l'una sullo schermo e facendo la traduzione fuori campo l'altra e viceversa.[4]
Utilizzato come mezzo di propaganda e portaparola della minoranza europea in Algeria, questo primo canale locale disponeva di 16 giornalisti, dei quali cinque erano cameraman. Nel 1957 ogni settimana venivano trasmesse 31 ore di programmi, costituiti da informazione, film, teatro, musica, opere liriche, varietà, rubriche, reportage sportivi e programmi per i giovani. 11 delle 31 ore erano fornite dalla televisione della Francia metropolitana ed erano essenzialmente quelle di teatro, varietà e opere liriche.
Il telegiornale andava in onda alle 20 e in replica alle 22,30 ed era realizzato interamente in loco con l'apporto dei servizi inviati da United Press e France Vidéo, che si sommavano ai due o tre reportage girati ogni giorno dalla redazione.
Fin dalla nascita la televisione di Stato algerina ebbe, quindi, un'attività intensa e si rivolse a tutte le componenti della popolazione che potenzialmente potevano riceverla. Alla fine del 1957 il numero di telespettatori, per il momento quasi esclusivamente europei, era stimato intorno ai 6.000.[4]
Un secondo trasmettitore televisivo per la città di Algeri fu inaugurato il 22 febbraio 1958 dal direttore generale della RTF Gabriel Delaunay e il 17 dicembre dello stesso anno Orano divenne la seconda città del Paese ad essere fornita di un servizio televisivo tramite l'installazione di un suo trasmettitore.
A gennaio 1960 la rete fu ulteriormente estesa con la costruzione un'analoga attrezzatura presso la stazione sciistica di Chréa, mentre il 26 ottobre entrò in funzione l'antenna di Costantina.
L'ultima edizione in diretta del telegiornale di RTF andò in onda il 30 giugno 1962, vigilia del referendum sull'autodeterminazione del Paese.[4]
1962–1986: Radiodiffusion Télévision Algérienne
Il 28 ottobre 1962, appena qualche mese dopo la dichiarazione d'indipendenza del 5 luglio, alla RTF si sostituì la Radiodiffusion-Télévision Algérienne (RTA), che della RTF era stata un'antenna regionale nelle sue prerogative e attribuzioni in Algeria (infrastrutture, edifici, etc.); il 22 gennaio 1963 i due organismi radiotelevisivi firmarono un accordo di cooperazione tecnica. RTA gestiva a quell'epoca tre canali televisivi regionali nelle tre principali città Algeri, Costantina e Orano. Lo Stato stanziò più di 310.000.000 di dinari algerini come budget per acquistare le attrezzature necessarie.[5]
Gli investimenti realizzati dalla società tra gli anni settanta e ottanta permisero l'estensione progressiva della rete e l'ammodernamento di tutte le sue strutture.
Il completamento della copertura del canale televisivo nazionale fu raggiunto dapprima nel nord del Paese, da Tlemcen a Souk Ahras, il 19 giugno 1970, quando le trasmissioni erano ancora in bianco e nero, mediante l'utilizzo di ponti radio. Parallelamente RTA costruì nuove sedi per ospitare i centri regionali di Costantina, Orano e Ouargla.
Nel 1973, con il passaggio al colore sia degli studi di produzione che di quelli di trasmissione, fu completata un'altra tappa dell'evoluzione dell'azienda: RTA abbandonò lo standard francese a 819 linee e adottò il sistema PAL a 625 linee.[6]
La copertura del segnale si ampliò ancora nel 1975 con l'inaugurazione dei nuovi centri di trasmissione di Reghiss, Bouilef e Metlili e est e Aïn N'sour, Tiaret, Nador, Hassi Dib, Aflou e Mécheria a ovest.
Il 27 febbraio 1975 RTA raggiunse anche il sud grazie all'impiego del segnale via satellite. Al 1º marzo 1978 risultavano connesse via satellite alla sede di Algeri le stazioni di Béchar, Ouargla, El Oued, Ghardaïa, In Salah, Tamanrasset, Djanet, Tindouf, Adrar, Béni Abbès, Timimoun e El Goléa. La rete dei ponti mobili comprendeva, a partire dal centro nodale di Bouzaréah, 30 stazioni complessive, che erano tecnicamente collegabili anche a circuiti internazionali in tutte le direzioni.[6]
Nel 1982 RTA entrò, quindi, senza difficoltà nel mondo della comunicazione iniziando a partecipare al sistema di scambio d'informazioni e di programmi via satellite con i Paesi arabi ed europei e formando nuove generazioni di tecnici esperti nelle nuove tecnologie.[6]
1986–1991: Entreprise Nationale de Télévision
Sul modello di altre imprese del Paese, in seguito al decreto n° 86-147 del 1º luglio 1986, RTA si fece promotrice di una ristrutturazione interna, separando le attività in sua gestione e riorganizzandole in quattro organismi autonomi: l'Entreprise Nationale de Télévision (ENTV) per la televisione, l'Entreprise Nationale de Radiodiffusion Sonore (ENRS) per la radio, l'Entreprise Nationale de Télédiffusion (ENTD) per la rete di diffusione del segnale e l'Entreprise Nationale de Production Audiovisuelle (ENPA) per le operazioni di produzione.[1]
Dal 1991: Établissement Public de Télévision
La legge n° 91-100 del 24 aprile 1991 elevò ENTV a ente pubblico a carattere industriale e commerciale, governato da un consiglio d'amministrazione e tenuto ad assolvere una serie di compiti istituzionali. Con questa nuova veste la società fu rinominata Établissement Public de Télévision (EPTV).
EPTV a inizio degli anni novanta si aprì alla pubblicità e sviluppò una strategia più aggressiva verso l'estero, in particolar modo verso la comunità nazionale residente in Europa e nel mondo arabo, privilegiando, a livello di programmazione, l'informazione e la cultura. La prima, con finalità politiche, si impegnava a dare un'altra immagine del Paese che non quella della violenza che lo aveva caratterizzato in passato, e la seconda mirava a consolidare i target di riferimento già esistenti. Fu così che nel 1994 venne creato Canal Algérie, la nuova rete generalista, prevalentemente in lingua francese, orientata all'Europa, che da giugno 2002 in Francia fu resa disponibile anche sulla rete cablata Noos. Un terzo canale, A3 (o Algérie 3), in lingua araba, orientato verso il mondo arabo, fu attivato il 5 luglio 2001 avvalendosi del satellite Arabsat.
Dopo il debutto su satellite, nel 2007 i canali di EPTV cominciarono a trasmettere anche sulla televisione digitale terrestre (DTT). Il sistema DTT, migliorando la qualità del suono e dell'immagine, permise anche la moltiplicazione dei canali. Il processo di digitalizzazione fu avviato nelle città del Paese più grandi (Algeri, Costantina e Orano) e raggiunse poi, per tappe, tutto il territorio nazionale, mettendo fine alle vecchie trasmissioni analogiche. Il primo multiplex algerino, presentato alla conferenza dell'Unione internazionale delle telecomunicazioni, comprendeva sei canali televisivi, ovvero TV1, Canal Algérie, A3 e tre canali tematici dedicati a cultura, economia e sapere. L'azienda stanziò un importo di 13 miliardi di dinari per la costruzione di una sede per alloggiare questi canali e per l'acquisto delle attrezzature necessarie.
Il 18 marzo 2009 EPTV lanciò altri due canali televisivi: TV Tamazight 4, una rete generalista nelle varie lingue berbere presenti in Algeria (cabilo, tashawit, tumzabt, tuareg e altre), e Coran TV, un canale tematico consacrato alla religione musulmana.[7]
Durante un discorso pronunciato ad aprile 2011, in piena primavera araba, il Presidente della Repubblica Abdelaziz Bouteflika promise di liberalizzare il settore della radiotelevisione; di lì a poco il governo autorizzò l'introduzione di diverse emittenti private che trasmettevano dall'estero, ponendo così fine al monopolio della TV di Stato.
Il 28 ottobre 2015, in occasione del 53º anniversario del recupero della sovranità nazionale sulla radio e sulla televisione da parte dell'Algeria, EPTV lanciò il suo primo canale in standardizzazione HD, che consisteva in un simulcast di A3 in alta definizione trasmesso attraverso il satellite Nilesat.
Il 25 marzo 2020 EPTV annunciò l'esordio di un canale via satellite destinato alle famiglie, TV6, che offriva un palinsesto di cartoni animati e film per bambini, oltre a teleromanzi, film e match del campionato algerino di calcio. Il giorno successivo A3 fu trasformato in un canale specializzato nell'informazione, con telegiornali, notizie flash, dibattiti e programmi di approfondimento di economia, ambiente, sport e cultura.[8]
Il 19 maggio, in piena pandemia di COVID-19, EPTV dette vita al suo 7º canale con El Maarifa, dedicato alla didattica e all'insegnamento a distanza, prima rete pubblica ad offrire questo tipo di servizio in Algeria.
Il 1º novembre dello stesso anno vide la luce anche La mémoire TV (TV8), specializzato in Storia dell'Algeria.[9]
Contestualmente fu completato anche il passaggio all'alta definizione (HD) dell'insieme dei canali pubblici.[10]
Il 26 maggio 2022 EPTV arricchì ulteriormente il proprio bouquet con TV9, una rete rivolta alla politica e alle attività quotidiane del parlamento algerino.
Organizzazione
Statuto
EPTV è un ente pubblico a carattere industriale e commerciale sotto la tutela del Ministero della Comunicazione, dotato di personalità giuridica e di autonomia finanziaria.
Deteneva fino al 2014 il monopolio dell'emittenza in Algeria.
La sede principale di EPTV è situata in un immobile a El Mouradia (Algeri) insieme a Radio algérienne. L'immobile era già
occupata da Radiodiffusion-Télévision Française (RTF), che l'aveva costruit a per 1.200.000.000 di franchi tra il 1954 e il 1955, ed era entrata in funzione tre fine 1957 e inizio 1958.
Le infrastrutture tecniche delle quali disponeva la produzione alle origini erano:
Établissement Public de Télévision è amministrata da un direttore generale nominato per decreto presidenziale, assistito da un direttore generale aggiunto.[14][15][16][17]
1963 – : Aïssa Messaoudi
– : Abderrahmane Laghouati
1990–1992: Abdou Benziane
1993–1994: Abdou Benziane
1998–2008: Habib Chawki Hamraoui
2008–2012: Abdelkader Leulmi
Dal 2012 al 25 marzo 2019: Tewfik Khelladi
Dal 25 marzo 2019 al 25 maggio 2019: Lofti Chriet
Dal 25 maggio 2019 al 7 gennaio 2020: Salim Rebahi
Dal 9 gennaio al 21 gennaio 2020: Fethi Saidi (interim)
Dal 27 gennaio 2020 al 2 maggio 2021: Ahmed Bensabane
Dal 2 maggio al 31 maggio 2021: Fethi Saidi (interim)
Dal 31 maggio 2021 a dicembre 2022: Chabane Lounakel
Da dicembre 2022: Nadir Boukabes
Servizi
EPTV gestisce 7 canali televisivi nazionali e 1 network formato da 5 canali televisivi regionali. È inoltre azionista di 2 canali televisivi e 1 webradio internazionali.
TV1 Alger Canale generalista per Algeri e il centro
Canal Alger RTA Télévision Alger
100 % EPTV
TV1 Oran Canale generalista per Orano e l'ovest
Oran TV RTA Télévision Oran
TV1 Constantine Canale generalista per Costantina e l'est
Constantine TV RTA Télévision Constantine
TV1 Ouargla Canale generalista per il sudest
Ouargla TV RTA Télévision Ouargla
TV1 Béchar Canale generalista per il sudovest
Béchar TV RTA Télévision Béchar
Canali internazionali
Logo
Canale
Data di creazione
Azionisti
Euronews Canale paneuropeo d'informazione internazionale non stop (via EuronewsNBC).
1 gennaio 1993
53 % Media Globe Networks 0.15 % EPTV +23 altri azionisti
Africanews Canale panafricano d'informazione internazionale non stop (via EuronewsNBC).
4 gennaio 2016
Radio
Logo
Stazione
Data di creazione
Azionisti
Euronews radio Radio digitale d'informazione e di musica (via EuronewsNBC).
2 ottobre 2012
53 % Media Globe Networks 0.15 % EPTV +23 altri azionisti
Programmi
I canali di EPTV trasmettono in arabo, francese, berbero e inglese. La maggior parte dei telegiornali è accompagnata da una traduzione gestuale.
I suoi palinsesti sono composti principalmente da produzioni nazionali.[18][19]
Talk show, contenitori e rubriche
…Et tout est possible!
‘Āylah Hāylah
Al-Majallah al-Iqtiṣādiyyah
Ahālil
Ākhir Kalimah
Alḥān wa Shabāb
Avis religieux
Beyyen Shṭārtek
Bī’atunā
Bonjour d'Algérie
Bonjour Week-end
Burj al-Abṭāl
Canal Foot
Chiche Atahaddak
Culture Club
Daghdaghah
Dheḥchah w Ferjah
DJ
Familetna
Fatāwá ‘Alā al-Hawá
Fī Dā’irat adh-Dhaw’
Ḥānūt Maker
Ḥiwār as-Sa‘ah
Hāju Lefkār
Ibtisāmah
Ibtisāmat al-‘Īd
Ibtisāmat Ra’s as-Sanah
Irshādāt Ṭibbiyyah
Kawnī
Khātem Sulaymān
Lemmet Leḥbāb
Lemmet Remḍān
Li al-‘Ā’ilah
Maḥlá Di al-‘Ashiyyah
Mesk al-Līl
Min Wāqi‘inā
Mut‘at al-Mā’idah
Niqāsh Maftūḥ
Nujūm Khālidah
Sā‘ah Riyādhah
Ṣabāḥ al-Khayr Yā Djazā’ir
Ṣabāḥiyyāt
Ṣarāḥah Rāḥah
Sāhlah Māhlah
Star Academy Arabia
Studio al-Muḥtarifīn
Studio Live
TV Rama
Twahacht Bladi
Zeyyen Dārek
Zīnet al-Qe‘dah
Soap opera e serie televisive
EPTV è una delle più importanti società di produzione di teleromanzi e serie televisive in Algeria. Tra le serie che ha prodotto:[20]