XVII Corpo d'armata (Regio Esercito)
Il XVII Corpo d'armata è stato una grande unità militare del Regio Esercito italiano attivo durante il secondo conflitto mondiale. StoriaIl XVII Corpo d'armata venne costituito a Mantova Corpo d'armata corazzato l'11 novembre 1938 con le Divisioni motorizzate "Po", "Trento" e con la I e II Brigata corazzata.[1][2] Il 1º novembre 1939, dopo alterni avvicendamenti di unità, risultava costituito dalle Divisioni motorizzate "Trieste" e "Trento" e dalle Divisioni corazzate "Ariete" e "Littorio".[1] Contemporaneamente al Corpo d'armata corazzato, venne costituito anche un Comando XVII Corpo d'armata che, formato a Napoli con compiti essenzialmente territoriali, in sostituzione del X Corpo d'armata trasferito in Africa Settentrionale, venne peraltro sciolto il 25 luglio successivo. Dal 10 giugno 1940 le unità del Corpo d'armata corazzato rimasero dislocate nel mantovano.[2] Dal 1º marzo 1941 prese il nome di XVII Corpo d'armata e trasferito in Calabria con compiti di difesa costiera della regione.[2] Il 4 aprile è stato trasferito in Albania, in previsione delle operazioni contro la Jugoslavia, inquadrando alle sue dipendenza le Divisioni "Messina", schierata nella zona di Scutari-Qukës, "Marche" e "Centauro" schierate nella zona di Kopliku-Tarabosch-Gradiskje.[2] Il 14 aprile su tutto il fronte si registrarono brevi ma intensi combattimenti e le unità del XVII Corpo d'armata incontrarono forti resistenze nelle valli del Kiri e del Drin, a nord-est di Scutari, sulle rive orientali dell'omonimo lago.[2] Il 17 aprile, superata la linea di confine e travolte le ultime resistenze, le unità del XVII Corpo d'armata puntarono velocemente verso le Bocche di Cattaro con la 18ª Divisione fanteria "Messina", su Ragusa, Podgorica e Trebjnie con le Divisioni "Centauro" e "Marche" congiungendosi con le forze italiane provenienti dal fronte giuliano.[2] Il XVII Corpo d'Armata, fino alla prima decade di giugno, rimase in Montenegro e nella Dalmazia meridionale, impegnato in operazioni di rastrellamento.[2] Rientrato in Patria, il 16 giugno venne impiegato con compiti di difesa territoriale del Lazio, con le unità alle dipendenze organizzate in settori di copertura costiera e in gruppi mobili, al fine di presidiare la fascia della regione, dai confini della Toscana alle foci del fiume Garigliano.[2] Nel corso del 1942 il XVII Corpo d'armata, sempre impegnato nella difesa territoriale del Lazio, dal 15 aprile venne potenziato dalla 220ª e 221ª Divisione Costiera e, in seguito, dalla Divisione "Piacenza" quale unità mobile.[2] Nel corso del 1943, il XVII Corpo d'Armata venne rinforzato dall'arrivo delle Divisioni "Piacenza" e "Granatieri di Sardegna", rimanendo schierato con prevalenti funzioni di difesa costiera fino all'8 settembre.[2] Il Corpo viene sciolto a Velletri il 9 settembre 1943 in conseguenza dei fatti determinati dall'Armistizio di Cassibile.[2] Comandanti
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