Vorrei sapere perché/My Crazy Baby è il 18º singolo discografico di Mina, pubblicato dalla casa discografica Italdisc a ottobre 1959.[3][4]
Copertina
Ha diverse copertine fotografiche: quella ufficiale e il suo retro, proposta su sfondo verde oppure rosso (fonte e retro), quella alternativa uguale per entrambi i lati. Oltre la consueta custodia generica rossa forata a marchio Italdisc / Broadway. Tutte le copertine riportano la grafia del titolo Vorrei saper perché, diversa da quella depositata alla SIAE.[5]
Storia
Le due canzoni sono incluse nell'album ufficiale d'esordio Tintarella di luna del 1960[6] e nella raccolta Ritratto: I singoli Vol. 1 del 2010.[7]
Il lato A è stato anche incluso dell'EP ufficiale Folle banderuola/La luna e il cow boy/Un piccolo raggio di luna/Vorrei sapere perché (1960).[6]
Arrangiamenti degli Happy Boys, che suonano e accompagnano Mina.[2]
Tracce
- Lato A
- Vorrei saper perché – 2:41 (testo: Piero Vivarelli, Lucio Fulci – musica: Adriano Celentano, Ezio Leoni; edizioni musicali Mascotte)
- Lato B
- My Crazy Baby – 2:35 (testo: Mina – musica: Yaşar Güvenir, Albrecht Marcuse 'Rolf Marbot'; edizioni musicali Southern Music)
- Mina - voce
- Gli Happy Boys:[2]
- Nino Donzelli - arrangiamento, altri strumenti
- Renzo Donzelli - chitarra
- Giorgio Levi - piano
- Giacomo "Micio" Masseroli - voce, contrabbasso
- Fausto Coelli - batteria
Note
- ^ Il giorno si riferisce all'incisione del solo lato B.
- ^ a b c Crotti, Bassi, pag. 10.
- ^ Discografia singoli, su sito ufficiale, Mina Mazzini. URL consultato il 12 marzo 2023 (archiviato dall'url originale il 20 aprile 2017).
- ^ Vorrei sapere perché/My Crazy Baby, in Discografia Nazionale della Canzone Italiana, ICBSA. URL consultato il 12 marzo 2023.
- ^ Ricerca autori e compositori, su Archivio Opere Musicali, SIAE.
- ^ a b Discografia album, su sito ufficiale, Mina Mazzini. URL consultato il 12 marzo 2023 (archiviato dall'url originale il 29 luglio 2017).
- ^ Dal 2012 tutte le raccolte NON fanno più parte della discografia ufficiale Archiviato il 29 luglio 2017 in Internet Archive..
Bibliografia
Collegamenti esterni