Volo World Airways 30
Il volo World Airways 30 era un aereo di linea passeggeri da Oakland a Boston con scalo intermedio a Newark, negli Stati Uniti d'America. Il 23 gennaio 1982, un McDonnell Douglas DC-10-30CF operante su tale rotta, uscì di pista durante l'atterraggio all'aeroporto Internazionale Generale Edward Lawrence Logan di Boston. Due dei passeggeri non sono mai stati trovati e si presume che siano annegati.[1] L'aereoIl velivolo coinvolto nell'incidente era un McDonnell Douglas DC-10-30CF alimentato da tre motori turboventola General Electric CF6-50C2, numero di serie 47821, numero di linea 320, codice di registrazione N113WA. Al momento dell'incidente, l'aereo volava da poco meno di due anni.[2] L'incidenteLa prima parte del volo avvenne senza incidenti. Il volo 30 ripartì da Newark sotto il comando del comandante Peter Langley (58 anni), del primo ufficiale Donald Hertzfeld (38 anni) e dell'ingegnere di volo William Rodger (56 anni). Il DC-10 atterrò a 2 800 piedi (850 m) oltre la soglia sulla quale normalmente atterrano i velivoli. In circostanze normali, un tale evento sarebbe stato di minore importanza e l'aereo avrebbe avuto spazio sufficiente per fermarsi completamente sui 10 000 piedi (3 000 m) di lunghezza della pista. Tuttavia quel giorno la pista era coperta di ghiaccio e l'azione frenante fu scarsa o totalmente assente. Quando era ormai evidente che l'aereo non sarebbe stato in grado di fermarsi sulla pista, e poiché non vi era spazio sufficiente per decollare di nuovo, i piloti virarono per evitare di colpire le luci di avvicinamento. L'aereo quindi scivolò attraverso un campo e una via di rullaggio prima di fermarsi nelle fredde acque del porto di Boston (-1 °C). La parte del DC-10 che ospitava la cabina di pilotaggio dell'aeromobile e la cucina di prua si separarono dalla sezione principale dell'aeromobile, e la prima fila di sedili passeggeri fu sommersa. I tre piloti, due assistenti di volo e tre passeggeri finirono in acqua. Due passeggeri non sono mai stati trovati ed è stata dichiarata la loro presunta morte per annegamento.[3] Gli altri 210 tra passeggeri e membri dell'equipaggio, tra cui il documentarista e conduttore televisivo Justine Shapiro, sono sopravvissuti.[4] Le indaginiIl final report, pubblicato dall'NTSB il 10 luglio 1985, tre anni e sei mesi dopo l'accaduto, riporta che la probabile causa dell'incidente è stata la minima efficacia di frenata sulla pista coperta di ghiaccio; l'incapacità della direzione dell'aeroporto internazionale di Boston-Logan di esercitare i massimi sforzi per valutare le condizioni della pista per garantire la continua sicurezza delle operazioni di atterraggio; l'incapacità del controllo del traffico aereo di trasmettere al pilota i rapporti più recenti sull'azione di frenata; e la decisione del capitano di accettare e mantenere una velocità eccessiva derivata dal sistema di controllo della velocità durante l'avvicinamento, che ha causato l'atterraggio dell'aereo a circa 2 800 piedi (850 m) oltre la soglia della pista.[5] Note
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