Vivaio (sport)Il vivaio è un centro di reclutamento, promozione e formazione dell'attività sportiva giovanile, con il compito e il fine dell'educazione dei giovani atleti non solo al perfezionamento delle capacità tecnico-sportive, ma anche al loro progresso umano e sociale, attraverso l'elevazione dei valori di lealtà e rispetto alla base dei principi dello sport, privilegiando, soprattutto per i primi anni l'aspetto ludico ed educativo[1][2]. In ItaliaIn Italia l'insieme dei vivai è coordinato e controllato dal CONI attraverso numerosi enti di promozione sportiva[3], nonché dalle federazioni nazionali dei vari sport che hanno tutte un'importante divisione dedicata alla formazione e promozione del settore giovanile quali: nel calcio la FIGC, attraverso il suo Settore Giovanile e Scolastico[4], nel Basket il Settore giovanile della FIP[5], il settore giovanile della Lega e della Federazione Italiana di Pallavolo[6]. Numerose istituzioni pubbliche, scolastiche, religiose, politiche, aziendali, militari e società sportive, sia dilettantistiche che professioniste[3], dispongono di vivai o analoghe forme di formazione sportiva giovanile. Importante e obbligatoria è anche la formazione del personale didattico ed educativo (allenatori, massaggiatori e altre figure dell'organigramma sportivo), cui è richiesto un titolo di studio ISEF, o altro riconoscimento rilasciato dalle scuole di formazione accreditate dalle varie federazioni. I vivai sono divisi generalmente per classi di età[7], variabili dall'età prescolare fino alla maggiore età; ad esempio nel calcio attraverso le "scuole calcio" dedicate all'infanzia, fino alla "primavera", massima categoria agonistica giovanile. La crescita anagrafica, lo sviluppo fisico e la progressiva selezione tecnica degli atleti, portano infatti a una graduale accentuazione dell'aspetto agonistico su quello squisitamente amatoriale ed educativo, fino all'eventuale tesseramento e partecipazione a manifestazioni o campionati professionistici per quegli atleti che nel corso della formazione giovanile si siano particolarmente distinti. I vivai di qualunque sport, si dividono in:
In ambito UEFA in concetto di vivaio è stato affrontato circa i limiti del vincolo sportivo per i minorenni con la famosa sentenza Bosman[13]. Iscrizione e tesseramentoPer praticare attività sportiva in strutture extra-scolastiche (nelle scuole italiane l'insegnamento dell'educazione fisica è materia obbligatoria e pertanto necessita di certificato medico per l'esenzione), l'atleta minorenne ha l'obbligo di legge di presentare un certificato di idoneità sportiva[14]. Ottenuta l'abilitazione sanitaria, l'atleta minorenne viene registrato dall'istituzione sportiva di appartenenza attraverso un tesseramento vincolante ed esclusivo per le attività agonistiche, il cosiddetto "cartellino", della durata pari almeno a quella di una stagione sportiva e si intende tacitamente rinnovato senza scadenza[15]. Il cartellino viene considerato di proprietà della società sportiva e i termini dell'accordo e la sua durata possono essere modificati attraverso una contrattazione della società con i legali rappresentanti dell'atleta minorenne (di norma i genitori e un giudice tutelare[11]), o qualora presente con la mediazione di un procuratore sportivo nei casi di maggiore interesse sportivo ed economico[15]. Anche la durata e proprietà del contratto di vincolo sportivo per l'atleta minorenne sono spesso soggetto di dibattito in ambito legale e legislativo[11][15][16]. Non sono soggette a tesseramento ma solo ad una eventuale iscrizione non vincolante e sono di libera partecipazione ove non espressamente vietate dalle condizioni contrattuali del vincolo sportivo, le manifestazioni di tipo vivaistico non agonistiche quali Campus sportivi, clinic sportivi, raduni e tutte le manifestazioni sportive associative a scopo formativo che non prevedano per i partecipanti competizioni agonistiche ufficiali[15]. Note
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