Vittorio PivaVittorio Piva (Belgirate, 1875 – Roma, 1907) è stato un giornalista italiano. BiografiaFiglio del generale garibaldino Domenico Piva e di Carolina Cristofori, fu giornalista e militante socialista. Redattore dell'"Eco dei Lavoratori" di Padova, prese parte come volontario alla guerra greco-turca del 1897. Coinvolto nella repressione del maggio 1898, fu condannato in contumacia e si rifugiò prima a Berlino, poi a Bruxelles, stringendo rapporti di amicizia con Wilhelm Liebknecht ed Emile Vandervelde. Tornato in Italia nel 1900, fu direttore del "Secolo Nuovo" di Venezia, per poi passare alla redazione romana dell'Avanti!. Passò poi a dirigere, con Savino Varazzani, il settimanale "Avanti! della Domenica", supplemento culturale del quotidiano socialista. Così lo ricorderà Filippo Turati:[1] «Era un giovane, era un combattente, ed era un valoroso. A Roma, dopo aver lavorato nei giornali socialisti del nativo suo Veneto, e poi nell'Avanti!, aveva assunto la redazione dell'”Avanti! della Domenica”, dandogli una impronta nuova, originale, sempre elevata. I suoi sforzi per dotare il socialismo italiano di un organo letterario indipendente, non volgare, dove collaborassero i migliori ingegni del partito, non erano stati coronati dal successo ch'egli sperava e meritava. L'impresa era giornalisticamente riuscita, ma commercialmente si trascinava a grandi stenti. La malattia lo colse e lo stroncò mentre lottava strenuamente, senza darsi vinto. Polemista fiero, elegante, cavalleresco, carattere che non sapeva le viltà e reagiva ad esse con accenti di sdegno non mentito. Aveva, tra i primi, contrastato al facilismo, all'arrivismo, al demagogismo, che inquinano ogni partito che si allarga. Avrebbe voluto un socialismo tutto schiettezza ed austerità... Era troppo tardi, o troppo presto!» Note
Bibliografia
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