Vittorio Lupi (medico)Vittorio Lupi (Bergamo, 13 febbraio 1567 – Bergamo, 12 giugno 1627) è stato un medico e letterato italiano. BiografiaVittorio Lupi nacque a Bergamo il 13 febbraio 1567 da Adriano di Pietro e Elisabetta Alessandri. Compì i suoi studi laureandosi in medicina a Padova. Sicuramente nel 1592 aveva già intrapreso la carriera medica essendo citato in alcuni documenti come medico e figlio del fu Adriano. Malgrado si fosse dedicato alla stesura di testi, non fece mai pubblicare i suoi scritti, ma fu mecenate di altri autori. Il suo nome risulta indicato in un sonetto a rime inserito in un volume conservato presso il conte Giovanni Battista Gallizioni che cita: Rime sopra la morte della Signora Decia Rota Alla Nob, Sig.ra Antonia Banasi Rota sua madre nell'anno 1582 13 marzo. Sicuramente il sonetto era dedicato alla signora Rota che era morta il 13 gennaio del medesimo anno. Sposò Giovanna figlia di Giacomo Rota e Antonia Bonasi il 5 febbraio 1592, dalla loro unione non nacquero figli.[1] Il medico Antonio Pasini gli dedicò un brano nel suo testo medico del 1600: Emendation-nella tradottione dell'ecc. P. Andrea Matthioli. Rimangono i suoi testamenti a indicare la ricchezza e nobiltà della sua vita.
Nella sua abitazione stese un secondo testamento olografo il 16 giugno 1621 dove interpose il suo sigillo con lo stemma e consegnandolo al notaio Giovanni Battista fu Giulio Bottani abitante la vicinia di San Cassiano il medesimo giorno. «[…] è il testamento di mi Vittorio Lupo medico fisico di collegio della presente di Bergamo mia Patria ove nacqui l'anno 1567…» [5]Il documento non fu solo un elenco dei beneficiari la sua eredità, annullando il documento precedente, ma anche una sintesi della sua storia. Dichiarò di aver seguito per tutta la sua vita studi medici e filosofici. Chiese di essere inumato nella chiesa delle Grazie del monastero degli zoccolanti riformati francescani, il suo corpo doveva essere cinto con le sue funi e sepolto nella cappella di San Giovanni dopo averne chiesto il permesso al nobile Alessandro Grasso che ne godeva del giuspatronato, venendo poi sepolto in tomba di mattoni o pietra nel medesimo sepolcro di Antonia Bonasi sua suocera che era morta il 19 gennaio del medesimo anno. Insieme a lui dovevano essere sepolti anche i suoi antenati che erano in precedenza sepolti nella chiesa di San Vincenzo voluta da Detesalvo Lupi suo predecessore.
Vittorio Lupi morì il 12 giugno 1627 di una non ben identificata morte violenta e fu sepolto secondo le sue indicazioni testamentarie nella chiesa della Madonna delle Grazie, nella cappella dedicata a san Giovanni. Il testamento fu aperto il 13 giugno alla presenza della moglie Giovanna, la quale lasciò erede testamentario con atto redatto il 22 luglio 1630 il Consorzio di Santo Spirito. Commissari al testamento del Lupi sono indicati ancora nel dicembre del 1633.[6] Note
Bibliografia
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