Vittorio Asinari di Bernezzo
Vittorio Asinari, Marchese di Bernezzo (Camerano Casasco, 3 agosto 1842 – Torino, 1923), è stato un generale e patriota italiano. Biografia«Devi, il comando, ruggirlo, o reduce / dalla Campagna Rossa, tu al turbine! / sei tu, sei tu, che atteso hai troppo, / che devi tonare: galoppo – / MARCH’» Nacque nel 1842 a Casasco, all'epoca nel circondario di Asti, dal marchese Giuseppe e da Maria Radicati. Da giovane frequentò l'accademia militare di Torino, per poi arruolarsi come soldato volontario nel Regio Esercito nel 1859. Nel 1860 divenne sottotenente e passò nel Reggimento "Guide", dove presto diventò il luogotenente e aiutante di campo di Maurizio Gerbaix de Sonnaz. Partecipò alla seconda e alla terza guerra d'indipendenza italiana; il 24 giugno 1866, durante la Battaglia di Custoza, si distinse con un'azione di gran valore: presso Campagna Rossa il suo reggimento, che a seguito degli accadimenti di quel giorno era in ritirata, si trovò minacciato dall'avanzata della Brigata Weimar. La condizione era così drammatica che la bandiera stessa del reggimento era in pericolo.[1] Il Bernezzo, ricevuto l'ordine dal colonnello Giuseppe Dezza (che era diventato comandante di divisione, in seguito alla morte di Villarey e al ferimento di Cerale e di Dho) di impedire ad ogni costo l'avanzata del nemico, si scagliò con i suoi plotoni di cavalleria verso il nemico e, nonostante la evidente superiorità numerica ed il terreno sfavorevole, riuscì a fermare gli austriaci e a salvare la ritirata dei suoi. In questa azione, premiata con l'onorificenza di Cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia, lui stesso venne gravemente ferito e 18 compagni furono feriti od uccisi.[1][2] In seguito venne promosso capitano nel 1871, tenente colonnello nel 1883 fu messo a capo della Scuola Normale di Cavalleria, fino ad arrivare al grado di tenente generale. Nel 1909 pronunciò un discorso a favore della liberazione delle terre italiane ancora sotto la dominazione austriaca. Le sue parole provocarono grande sconcerto nella società dell'epoca, tanto che fu messo a riposo.[3] In questa occasione, Giovanni Pascoli, ricordando i tempi di Custoza e della carica di Campagna Rossa, gli dedicò l'ode "A riposo".[4] Allo scoppio della prima guerra mondiale fu richiamato in servizio e meritò la medaglia d'argento al Valor Militare. Nominato senatore durante la XXVI legislatura del Regno d'Italia,[5] morì prima di prendere possesso della carica. A Vittorio Asinari di Bernezzo è stata intitolata una via nel quartiere torinese di Parella (Torino). Onorificenze«“Decorato della Croce di cavaliere dell’Ordine Militare di Savoja, per avere caricato valorosamente alla testa di tre plotoni; cadeva ferito in petto da una palla nemica, ed avendo il braccio sinistro rotto da calci di fucile, rimase prigioniero il 24 giugno 1866 a Custoza.„»
— 24 giugno 1866[6] — settembre 1917[7]
Note
Bibliografia
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