Scultore il padre Davide, insieme al fratello Gregorio Tedeschi[1][2] si trasferisce in Sicilia. A Messina dal 1619 al 1637 - succedendo a Natale Masuccio - è nominato architetto cittadino dal Senato di Messinese.[2] Il suo stile si rifà alla scultura pittorica di Camillo Mariani.[2]
I fratelli introducono nell'isola la tecnica del rivestimento in marmi mischi - intarsi e commessi di pietre dure e marmi policromi - che daranno luogo alle mirabili e allegoriche creazioni di forme, luce e colori che caratterizzeranno gli interni di molte chiese - con paliotti, altari, cori, pulpiti, acquasantiere - dei due capoluoghi del regno: Messina e Palermo.[1]
Andrea Tenerini, "Da Seravezza a Palermo. Gregorio e Vincenzo Tedeschi architetti e scultori in Sicilia" - "La Villa Medicea di Seravezza. La storia, il contesto, il restauro", 2012.