Proveniente da una ricca famiglia che aveva ampi possedimenti terrieri a Fiano Romano, paese al quale rimase sempre legato, Montenovesi si laureò in medicina e divenne un noto e stimato chirurgo a Roma[1].
Sebbene sia nota un'unica pubblicazione giovanile del 1877, intitolata "Studi di anatomia chirurgica per la legatura della femorale profonda"[2], fu primario chirurgo dell'Ospedale Santo Spirito di Roma[1][3] e dal 27 febbraio 1887 fu membro della Reale Accademia Medica di Roma[4]. Molti interventi e tecniche innovative del Montenovesi si trovano citate in libri, riviste e resoconti di simposi medici dell'epoca[5][6][7][8][9].
L'attività del Montenovesi è inoltre testimoniata da molti episodi riportati dalle cronache giornalistiche di quegli anni: il più importante è sicuramente quello del 6 marzo 1898 che lo vide medico accompagnatore del deputato Felice Cavallotti nel duello alla sciabola di questi contro il conte Ferruccio Macula, scontro che portò alla morte del Cavallotti malgrado i tentativi di salvarlo del Montenovesi[10][11][12]. Poi ancora l'episodio del 3 luglio 1896 col Montenovesi che si ferí fortuitamente al piede con un revolver mentre era nei locali dell'ospedale Santo Spirito[13]. Ed ancora quello del 1886 in cui curò un militare della scorta di Umberto I che si ferí scendendo dalla carrozza reale, ricevendo poi gli omaggi del sovrano[14].
In tarda età Montenovesi fu riconosciuto dai suoi colleghi come uno dei decani dei chirurghi degli ospedali romani[15], nel 1928 fu nominato presidente onorario dell'Accademia Lancisiana di Roma[16] e, alla sua morte nel 1931, la commemorazione funebre fu tenuta da Raffaele Bastianelli[17], altro medico romano dell'epoca di larga fama.
Ufficiale medico durante la Grande Guerra
Nel 1915, con l'Italia impegnata nella Prima Guerra Mondiale, il Montenovesi, all'epoca sessantaseinne, fu nominato ufficiale medico di complemento nella direzione sanitaria del IX Corpo d'Armata facente parte della 4ª Armata del Regio Esercito col grado di maggiore medico[18] e poi promosso nel 1917 a tenente colonnello[19]. Il Montenovesi diresse l'ospedale di riserva di Belluno e poi fu nominato consulente chirurgo di tutte le unità sanitarie della 4ª Armata[20]. Congedato effettivamente solo nel 1923[21], per i meriti dimostrati fu nominato nel 1919 prima cavaliere[22] e poi commendatore[23] dell'Ordine della Corona d'Italia quindi, il 25 dicembre 1923, gli fu concessa la Croce al merito di guerra[24].
Chi amoreggia con un passato funesto; chi pauroso diffida e si oppone alle riforme radicali che progresso di tempo e giustizia sociale reclamano, costui non mi dia il suo voto. Il suffragio io lo bramo dagli uomini liberi
Nel 1893 Montenovesi fu il primo presidente del Circolo Canottieri Aniene[31], fondato l'anno precedente, nel 1894 fu presidente del Club Atletico Romano[32], mentre nel 1895 aderì, da consigliere comunale, al "Comitato Generale per solennizzare il XXV anniversario della liberazione di Roma" promosso dall'allora sindaco di Roma Emanuele Ruspoli[33].
Vita privata
Montenovesi sposò la mezzosoprano francese Stella Bonheur, molto nota all'epoca che, ritirata dalle scene dopo il 1885, si era stabilita a Roma[34]. La Bonheur morì il 19 dicembre 1901 a Fiano Romano, dove si era recata per riprendersi da una malattia[35][36], e fu sepolta al cimitero del Verano di Roma[37].
Nell'ultimo ventennio dell'Ottocento il Montenovesi organizzò delle ricerche archeologiche nei suoi terreni a Fiano Romano nei pressi del monastero di Santo Stefano Vecchio dove fu rinvenuta una lapide di epoca romana con sopra incisa una lista di nomi[38]. Montenovesi morì nella sua villa di Fiano Romano, dove si era ritirato da qualche anno, all'età di 82 anni il 16 maggio 1931[39].
^abcDeliberazione della Giunta Municipale di Roma n. 4595 del 22 settembre 1953 ratificata con Deliberazione del Consiglio Comunale di Roma n. 91 del 12 gennaio 1954.
^ Vincenzo Montenovesi, Studi di anatomia chirurgica per la legatura della femorale profonda, in Atti Accademia medica di Roma, vol. 3, Roma, 1877, pp. 39.
^Accademici Ordinari Residenti, in Bullettino della Reale Accademia Medica di Roma, I e II, Roma, Tipografia Fratelli Centenari, 1899, p. 6.
^Splenectomia nella splenomegalia malarica, in Il Policlinico: Sezione Chirurgica, IV, Roma, Società Editrice Dante Alighieri, 1897, p. 269.
^ Aldo Cernezzi, Il metodo prerettale nell'esecuzione della cistostomia, in Clinica Chirurgica, Roma, Istituto di patologica chirurgica, 31 gennaio 1900.
^Current Medical Literature / Policlinico - Rome, in JAMA: The Journal of the American Medical Association, vol. 70, n. 5, 2 febbraio 1918, p. 351.
^(EN) Paolo De Vecchi, The University of Rome, in Modern Italian surgery and old universities of Italy, New York, Paul B. Hoeber, 1921, p. 121.
«At the San Antonio Hospital, Prof. Vincenzo Montenovesi did some remarkable original work in brain surgery in which he is considered an authority»
^ Giovanni Mingazzini, XXVI, in Anatomia clinica dei centri nervosi ad uso dei medici e degli studenti, 1913, p. 615.
^La morte dell'Onorevole Cavalotti, in Corriere della Sera, Milano, 7 marzo 1898, p. 1.
^Spigolature Italiane (PDF), in L'Italia, Rio de Janeiro, 9 luglio 1886, p. 2. URL consultato il 15 luglio 2022.
«I dottori Massimiliano Bosauy e Vincenzo Montenovesi di Roma che curarono il comandante Galléani quando rimase ferito scendendo dalla carrozza reale, hanno ricevuto per parte di Sua Maestá due splendidi doni.»
^Onoranze al prof. Montenovesi, in Il Policlinico - Sezione Pratica, Anno XXXV, n. 30, 30 luglio 1928. URL consultato il 15 luglio 2022.
^Notizie Diverse, in Il Policlinico: Sezione Pratica, Anno XXXV, Fascicolo 51, 24 dicembre 1928, p. 2597.
^ Raffaele Bastianelli, Commemorazione del prof. Vincenzo Montenovesi, in Luigi Pozzi (a cura di), Bullettino e atti della Reale Accademia medica di Roma, LVIII, Roma, 1932, p. 4.
^ Ministero della Guerra, Decreto Luogotenenziale del 30 maggio 1915, in Bollettino ufficiale delle nomine, promozioni e destinazioni negli uffiziali dell'esercito italiano e nel personale dell'amministrazione militare, Roma, 1915.
^ Ministero della Guerra, Decreto Luogotenenziale 11 febbraio 1917, in Bollettino ufficiale delle nomine, promozioni e destinazioni negli uffiziali dell'esercito italiano e nel personale dell'amministrazione militare, Roma, 1917.
^Nomine, promozioni, onorificenze, in Il Policlinico: Sezione Pratica, XXXI, 1924, p. 240.
^ Ministero della Guerra, Notificazione, in Bollettino ufficiale delle nomine, promozioni e destinazioni negli ufficiali e sottufficiali del R. esercito italiano e nel personale dell'amministrazione militare, Roma, 1923, p. 3225.
^ab Ministero della guerra, Decreto Luogotenenziale 31 maggio 1919, in Bollettino ufficiale delle nomine, promozioni e destinazioni negli uffiziali dell'esercito italiano e nel personale dell'amministrazione militare, Roma, 1919, p. 4167.
^ab Ministero della Guerra, Croci al merito di guerra concesse con determinazione ministeriale, in Bollettino ufficiale delle nomine, promozioni e destinazioni negli ufficiali e sottufficiali del R. esercito italiano e nel personale dell'amministrazione militare, Roma, 8 febbraio 1924, p. 338.
^ Luigi Polo Friz, Una voce. Ludovico Frapolli. I fondamenti della prima massoneria italiana, Edizioni Arktos, 1998, p. 334.
^ Ulisse Bacci, Il libro del massone italiano, Roma, Vita Nuova, 1922, p. 358.
^ Mario Casella, Roma fine Ottocento: forze politiche e religiose, lotte elettorali, fermenti sociali: 1889-1900, Edizioni Scientifiche Italiane, 1995, ISBN8881140276.
^(DE) K.J. Kutsch e Leo Riemens, Das Große Sängerlexikon, (in italiano: L'enciclopedia dei grandi cantanti), vol. 1, Monaco di Baviera, K G Saur, 2003, p. 496.
^ Valerio Cervetti, Biografia di Stella Boheur, su Dietro il Sipario: Memorie e appunti del Segretario della Commissione Teatrale Giulio Ferrarini 1881-1898. URL consultato il 24 marzo 2022.