«...sembra filtrata, insieme con l'intraprendenza dello scavatore, l'acutezza riflessiva e dialettica di un italiota lucano, con una problematica sempre nuova e accesa su ogni quesito e domanda che gli propongo.»
Grazie alla collaborazione di Panebianco con la Sovrintendenza alle Antichità di Salerno e l'Ente per le Antichità e i Monumenti della provincia di Salerno, nei dieci anni antecedenti alla guerra l'archeologia salernitana ebbe un forte impulso. Dopo ritrovamenti casuali ed esperimenti pionieristici, durante i quali i reperti andavano ad arricchire principalmente le raccolte del Museo Archeologico Nazionale di Napoli e i suoi depositi o ad alimentare il mercato antiquario straniero, grazie a Panebianco cominciò una ricerca programmata e finalizzata.
Tale attività portò alla luce la necropoli opico-etrusca di Irna o Urina presso Fratte (VI-V sec.), in cui emersero 165 ricche tombe a inumazione, oltre a un tempietto e un sacrario di eroi campano-sanniti.[4][5] Anche a Salerno Panebianco effettuò scavi fra il 1931 e il 1932, nella necropoli romana di Salernum (I-II sec. d.C.), da cui emersero 110 tombe di epoca imperiale.
Fra il 1929 e il 1931, grazie agli scavi in contrada Arenosola di Battipaglia, vengono alla luce 104 tombe, perlopiù del periodo orientalizzante (VII-VI a.C.), e nel 1935 a Pontecagnano ventisette tombe a inumazione con corredi molto simili alle precedenti, che permisero di delineare lo sviluppo civile delle antiche popolazioni di queste zone.
Dal 1955 per circa un decennio, si dedicò agli scavi nel Vallo di Diano, nel cuore dell'antica Lucania. I reperti emersi, più di 1300 tombe e 15.000 oggetti, documentarono la storia di circa un millennio, dalla fase villanoviana all'epoca romana.
Gli studi di storia antica
Le ricerche archeologiche diedero spunto per una serie di importanti saggi che ruotavano intorno alla storia antica del Mezzogiorno, dalla protostoria a momenti della storia della Magna Grecia e alla cultura romano-italica in età tardo-repubblicana, focalizzando l'attenzione anche sull'economia, il commercio e la legislazione. Le sue riflessioni erano caratterizzate da notevole intuito e capacità di sintesi, con una immaginazione storica che si esplica nel collegare episodi e dati in un quadro storico coerente, tenendo sempre conto delle evidenze documentarie e archeologiche. Uno dei suoi migliori lavori è dedicato a Salerno, la cui storia viene ricostruita dalla supposta Irna etrusca ed italica, passando alle origini della storia di Salerno romana e termina con un accenno alla Salerno bizantina.[6] Negli anni Sessanta videro la luce saggi sugli Etruschi e Greci nel golfo di Poseidonia. Negli anni in cui collaborò con la rivista La parola del passato dedicò a Velia una serie di studi, Panebianco offrì un contributo importante sulla situazione magnogreca nel V sec.
Altri importanti contributi di protostoria e preistoria italica sono dedicati all'origine microasiatica delle popolazioni italiche dei Lucani e dei Bretii; Panebianco delineò in un affresco vasto e suggestivo la ricostruzione della storia politica ed economica dell'Italia e del Mediterraneo, dalle epoche remote fino al IV sec., in un quadro affascinante e chiaro.
Gli studi di storia bizantina
Negli ultimi anni della sua vita, Panebianco aveva allargato le sue ricerche al Medioevo meridionale, approfondendo la ricerca su Salerno nell'epoca bizantina e longobarda, che combacia con la nascita della Scuola Medica Salernitana, e la famosa eparchia monastica del Mercurion, fra la Lucania Longobarda e la Calabria bizantina.[7]
Opere
Monografie
Castelli del Salernitano, Salerno, Ente provinciale per il turismo, 1967, 35 p.
Villa Rufolo incantesimo di Ravello, Salerno, Ente provinciale per il turismo, 1967, 26 p.
Contributi in volumi miscellanei
Voce Padula, in Enciclopedia dell’Arte Antica Classica e Orientale, vol. V, Roma, 1963, p. 815 s.
Voce Sala Consilina, in Enciclopedia dell’Arte Antica Classica e Orientale, vol. VI, Roma, 1965, p. 1070 s.
Voce Salerno, in Enciclopedia dell’Arte Antica Classica e Orientale, vol. VI, Roma, 1965, pp. 1073-1075
I Musei provinciali del Salernitano, in I Musei degli enti locali della Campania, Napoli, Società Editrice Napoletana, 1974, pp. 123-159
Voce Consilinum, in The Princeton Encyclopedia of Classical Sites, Princeton, 1976, p. 237 s.
Voce Salernum, in The Princeton Encyclopedia of Classical Sites, Princeton, 1976, p. 798
Salerno nell’antichità, dalla protostoria all’età bizantina, in Profilo storico di una città meridionale: Salerno, Salerno, Laveglia, 1979, pp. 13-43
Le origini della Scuola medica salernitana nella tradizione di codici altomedioevali di medicina, in Studi salernitani in memoria di Raffaele Cantarella, a cura di I. Gallo, Salerno, Laveglia, 1981, pp. 537-552
Arcangelo Amarotta (con un inedito di Venturino Panebianco), La cappella palatina di Salerno : un documento longobardo nell'ipogeo di S. Pietro a Corte, Salerno, Ente per le antichità e i monumenti della provincia di Salerno, 1982, 94 p.
Atti di convegni
Enotri e Coni, «Atti del Convegno di studio su le genti della Lucania antica e le loro relazioni con i Greci dell’Italia (Potenza-Matera 18-20 ottobre 1971)», Roma, 1974, pp. 13-26 e 66-73
Le origini storiche di Pompei, «La regione sotterrata dal Vesuvio. Studi e prospettive. Atti del Convegno internazionale 11-15 novembre 1979», Napoli, 1982, pp. 229-239
Notizie bizantine riguardanti Salerno nell'Alto Medioevo, «Studi bizantini e neogreci. Atti del IV Congresso nazionale di studi bizantini, Lecce, 21-23 aprile 1980, Calimera, 24 aprile 1980», Galatina, 1983, pp. 231-240
Articoli di riviste
La maiolica d’arte di Vietri sul mare, «Salernum» I-1, 1935, pp. 31-39
Termini graccani rinvenuti nell’antica Lucania, «Rassegna Storica Salernitana», I-I, 1937, pp. 58-91 (in collaborazione con Emilio Guariglia)
Notiziario sistematico delle scoperte archeologiche nel Salernitano, «Rassegna Storica Salernitana», I-1, 1937, pp. 181-189
La colonia romana di Salernum, «Rassegna Storica Salernitana», VI, 1-2, 1945, pp. 3-38 (Pubblicazioni dell’Ente per le Antichità e i Monumenti della Provincia di Salerno, VII)
A proposito della capitale della confederazione lucana, «Rassegna Storica Salernitana», VI 3, 1945, pp. 109-123
Consilinum, Padula; Fratte di Salerno, Irna?, «Fasti Archaeologici», X, 1957, 2520 e 2541
Paestum: colonia latina, municipium, colonia civium. Introduzione allo studio di Pesto romana, «Rassegna Storica Salernitana», XXII, 1-4, 1961, pp. 34-45 (Pubblicazioni dell’Ente per le Antichità e i Monumenti della Provincia di Salerno, IX)
Per la valorizzazione culturale e turistica del Salernitano, «Rassegna Storica Salernitana», XXII, 1-4, 1961, pp. 143-154
Il «lapis Pollae» e le partizioni di «ager publicus» nel II sec. a.C. nel territorio dell’antica Lucania, «Rassegna Storica Salernitana», XXIV-XXV, 1963-64, pp. 3-22
Amedeo Maiuri (1886-1963), «Apollo. Bollettino dei Musei Provinciali del Salernitano», III-IV, 1963-64, pp. 59-62
Il Museo Archeologico Provinciale di Salerno nel restaurato Castelnuovo Reale di S. Benedetto, «Apollo. Bollettino dei Musei Provinciali del Salernitano», III-IV, 1963-64, pp. 185-189
L’attività di ricerca archeologica a cura della direzione dei Musei Provinciali del Salernitano, «Apollo. Bollettino dei Musei Provinciali del Salernitano», III-IV, 1963-64, pp. 190.192
Notiziario archeologico, «Bollettino d’Arte» XLIX, 1964, pp. 361 ss.
Ager Picentinus fuit Tuscorum, templo Iunonis Argivae... insignis (Plinio, n.h. III 70 = 9, 17), «Archivio Storico per la Calabria e la Lucania», XXXIV, 1965-1966, pp. 137-149
Il commercio italiota dalla colonizzazione focea di Velia alla fondazione etrusca di Capua, «La Parola del Passato», CVIII-CX, 1966, pp. 241-254
Pandosia, «Magna Graecia», III, 4, 1968, p. 1 s.
Momenti e problemi di storia eleate nell’età di Pericle, «La Parola del Passato», CXXX-CXXXIII, 1970, pp. 55-64
L’indicazione di Posidonia e di Elea nel periplo di Ps.-Scilace, ibid., «La Parola del Passato», CXXX-CXXXIII, 1970, pp. 241-243
Turii e i Lucani, «Magna Graecia», V, 7-8, 1970, p. 4 s.
Il problema storico di Laos-Lavinion, «Klearchos», XII, 47-48, 1970, pp. 99-108
Laos, Lavinion, Mercurion e l’origine anatolico-ausonia dei Bretti e dei Lucani, «La Parola del Passato» CXL, 1971, pp. 313-322
L’origine anatolico-ausonia dei Brettii e dei Lucani, «Magna Graecia», VI, 7-8, 1971, p. 14 s.
Enotri e Lucani, «Magna Graecia», VI, 11-12, 1971, pp. 13-15
Pandosia e Consentia: la capitale degli Enotri e la capitale dei Brettii, «Archivio Storico per la Calabria e la Lucania», XLI, 1973-74, pp. 1-15
La capitale dei Brettii, «Magna Graecia», IX, 5-6, 1974, pp. 11-18
Pandosia: la capitale degli Enotrii, «Magna Graecia», IX, 11-12, 1974, pp. 1-4
Il turismo venuto dalla storia, «Civiltà della Campania», II, 3, 1975, pp. 80-83
L’opera di Maiuri e Mustilli pro Magna Grecia, «Magna Graecia», X, 5-6, 1975, p. 12 s.
Il Mercurion e il thema bizantino di Lucania, «Magna Graecia», X, 7-8, 1975, pp. 4-6
Brettii e Greci nell’Italia antichissima, «Magna Graecia», XII, 5-6, 1977, pp. 9-12
Sull’ubicazione dell’antichissima Blanda a Scalea e sua importanza dalla Grecità protostorica al Medioevo arabo-bizantino, «Archivio Storico per la Calabria e la Lucania », XLIV-XLV, 1977-78, pp. 61-65
La confederazione dei Brettii fra Magna Grecia e Roma, «Magna Graecia», XIII, 7-8, 1978, pp. 5-7
Le diocesi latine di Blanda e Turio nella Sibaritide altomedioevale, «Magna Graecia», XIV, 9-10, 1979, p. 13 s.
Sui rapporti fra l’Etruria interna volsiniese e la Magna Grecia, «Annali della Fondazione per il Museo "Claudio Faina"», I, 1980, pp. 107-113
Osservazioni sull’eparchia monastica del Mercurion e il thema bizantino di Lucania, «Rivista Storica Calabrese», I, 1-2, 1980, pp. 189-193
Ricordo di Ernesto Pontieri, «Magna Graecia», XV, 5-6, 1980, p. 13