Vachellia nilotica
Vachellia nilotica (L.) P.J.H.Hurter & Mabb., 2008 è una pianta della famiglia delle Fabacee, diffusa in Africa, nella penisola arabica e nel subcontinente indiano.[1] DescrizionePuò presentarsi come un arbusto dall'ampia chioma (sottospecie V. n. subalata, V. n. leiocarpa, V. n. adstringens, V. n. hemispherica e V. n. kraussiana) o come un vero e proprio albero, in grado di raggiungere i 15–20 m di altezza (ssp. V. n. nilotica, V. n. tomentosa e V. n. indica)[2]. Durante la stagione secca tendono a perdere le foglie, anche se le sottospecie fluviatili possono comportarsi da piante sempreverdi. Distribuzione e habitatLa specie cresce spontaneamente in molti paesi dell'Africa (Algeria, Angola, Botswana, Egitto, Etiopia, Gambia, Ghana, Guinea-Bissau, Kenya, Libia, Malawi, Mali, Mozambico, Niger, Nigeria, Senegal, Somalia, Sudafrica, Sudan, Tanzania, Togo, Uganda, Zambia e Zimbabwe), nella penisola arabica (Oman, Arabia Saudita, Yemen) e nel subcontinente indiano (India, Nepal, Pakistan, Myanmar e Sri Lanka).[1] Tra le sottospecie africane alcune (V. n. subalata, V. n. leiocarpa e V. n. adstringens) prediligono i terreni secchi e sabbiosi o le savane con scarse precipitazioni, mentre altre (V. n. nilotica e V. n. tomentosa) si trovano spesso in prossimità dei corsi d'acqua o in aree soggette ad inondazioni stagionali. V. n. kraussiana cresce sia su suoli aridi che in prossimità dei corsi d'acqua[2]. V. nilotica è diffusa dal livello del mare sino a 2000 m di altitudine. Resiste a temperature molto elevate (sino a 50 °C)[2]. TassonomiaDescritta da Linneo nel suo Species Plantarum del 1753 come Mimosa nilotica, questa entità è stata successivamente rinominata come Acacia nilotica, divenendo la specie tipo del genere Acacia. Nel 2005 l'International Botanical Congress di Vienna ha approvato una risoluzione che, sulla base dei dati di filogenesi molecolare, segregava le specie africane di Acacia nei generi Senegalia e Vachellia; la specie è pertanto attualmente classificata come Vachellia nilotica.[4][5] Ne esistono nove sottospecie riconosciute, tre nel subcontinente indiano e sei in Africa[1]:
UsiDalla sua corteccia si estrae una essudazione gommosa nota come gomma arabica. Ha proprietà antidiarroiche ed emollienti, ed è utilizzata nella medicina popolare di varie popolazioni africane ed asiatiche come rimedio naturale contro la dissenteria o per il trattamento di lesioni cutanee, piaghe e ulcere. Il legno è molto resistente e durevole ed è utilizzato per la costruzione di abitazioni o come combustibile. È una specie in grado di colonizzare i terreni alcalini e per la sua capacità di azotofissazione è stata utilizzata estensivamente in India per il recupero di vaste aree degradate[2]. Note
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