I suoi studi, spesso in collaborazione con Emilio Gatti,[1] rivolti soprattutto allo sviluppo e realizzazione di microprocessori e circuiti integrati[2] e alla loro applicazione in ambito industriale e aerospaziale[3], sono alla base degli sviluppi delle telecomunicazioni, dell'informatica e dell'hardware fra gli anni sessanta e ottanta del XX secolo, di cui è stato ed è considerato un pioniere.[1][4][5][6]
Direttore generale (1960-1968) della LABEN Laboratori Elettronici Nucleari[7], a cavallo fra gli anni sessanta e settanta del XX secolo diresse la realizzazione del primo minicomputer italiano, il LABEN 70[7] e in seguito come direttore delle ricerche avanzate della Olivetti presso l'Olivetti Advanced Technology Center (ATC) di Cupertino (1974-1980), diresse e coordinò le ricerche che portarono alla nascita dei circuiti e dei chip LSI[8][9], usati per la realizzazione della prima macchina per scrivere elettronica al mondo, la Olivetti ET 101. Dal 1974 al 1980 è stato direttore generale e amministratore delegato (1968-1974) della MONTEDEL-Montedison Elettronica. Membro consiliare del Comitato per l’ingegneria del CNR[10][11] e docente presso il dipartimento di fisica dell'Università degli studi di Milano[12], è stato autore di numerose pubblicazioni[13][14] di microelettronica ed elettronica digitale.[15]
^Archivio Storico Olivetti, su archividigitaliolivetti.archiviostoricolivetti.it. URL consultato il 25 maggio 2022 (archiviato dall'url originale il 25 maggio 2022).