Nato a Vimignano, frazione di Grizzana, attuale Grizzana Morandi, il 29 settembre 1944 fu vittima dei nazisti nella strage di Monte Sole (strage di Marzabotto): venne ucciso sull'altare al termine della Messa[1]. Stramazzò sulla predella; per rappresaglia, i tedeschi stavano bruciando tutti i paesi della zona.
Giunti alla chiesetta di Casaglia di Caprara, dove era don Ubaldo, trascinarono una parte della popolazione nel cimitero e la fucilarono. Le vittime furono ottantaquattro, per la maggior parte donne e bambini. Le settanta persone che erano rimaste nella chiesa furono finite con le bombe a mano.
Della famiglia di don Ubaldo sopravvissero il padre e il fratello Riccardo, giacché sia la madre sia la sorella furono uccise nel presbiterio accanto al giovane parroco.
Causa di beatificazione
Il 4 ottobre 1998 l'arcivescovo cardinale Giacomo Biffi aprì il processo di beatificazione dei sacerdoti don Ferdinando Casagrande, don Giovani Fornasini, don Ubaldo Marchioni.[2][3]