TurduliI Turduli (in seguito suddivisi in Betici, Oppidani, Veteres e Bardili) furono un antico popolo preromano della penisola iberica che visse nelle attuali regioni costiere del Portogallo e nel sudovest della Spagna. OriginiNelle fonti antiche vengono spesso accostati ai potenti Turdetani della Betica (l'odierna Andalusia), ma la loro appartenenza etnica è ancora incerta. Alcuni recenti studi linguistici delle poche iscrizioni funebri rimaste tuttavia indica che in origine parlassero una lingua indoeuropea del ramo anatolico simile al misio[1]. L'alfabeto usato nella scrittura derivava da quello tartessico. Secondo l'esploratore greco del IV secolo a.C. Pitea[2], il loro luogo di origine sorgeva a nord della Turdetania (la regione del semileggendario regno di Tartesso)[3], l'odierna regione spagnola dell'Estremadura, dove sorgeva la loro capitale Regina Tourdulorum (Reina). Plinio il Vecchio cita i Turdili per la credenza che chi tra loro avesse più di 32 denti sarebbe vissuto più a lungo.[4] EspansioneIl crollo di Tartesso attorno al 530 a.C.[5] e le migrazioni dei Celti[6] del VI-V secolo a.C. diedero inizio al loro spostamento; la maggior parte dei Turduli si insediò nella regione poi conosciuta come Baeturia Turdulorum, nel medio bacino dell'Anas (Guadiana), e furono chiamati Baetici Turduli. Tra le loro città vi erano Budua (Badajoz), Dipo (Guadajira), Mirobriga (Capilla), Sisapo (Almadén) e la capitale Ibolca (la romana Obulco, oggi Porcuna). Altri rami migrarono nelle regioni costiere dell'attuale Portogallo, che furono chiamate Turdulorum Oppida (ossia “insediamenti fortificati dei Turduli”), e furono conosciuti perciò come Turduli Oppidani. Gli oppida principali erano Aeminium (Coimbra), Conimbriga (Condeixa-a-Velha), Coniumbriga (forse Monte Meão), Collipo (S. Sebastião do Freixo), Eburobrittium (Amoreira de Óbidos), Ierabriga (Alenquer) e Olisipo (Lisbona). A sud di questi, nella penisola di Setúbal, si insediò il popolo affine dei Bardili, con capitale Bardo, mentre l'attuale regione portoghese di Beira Litorale, subito a nord dei Turduli Oppidani, fu colonizzata dai popoli designati come Turduli Veteres, o Turduli antichi, nelle fonti dell'epoca[7]. La loro capitale era Langobriga (odierna Fiães). Dominio cartaginese e romanoI Bardili e gli Oppidani divennero clienti di Cartagine nella seconda metà del III secolo a.C. ma il loro ruolo nella seconda guerra punica è incerto. In seguito gli Oppidani furono sottomessi dai Lusitani, mentre i Veteres resistettero alle pressioni lusitane, galleche e cartaginesi. Durante la guerra di Lusitania gli Oppidani e i Veteres subirono le devastazioni (138-136 a.C.) del console Decimo Giunio Bruto per aver aiutato i Lusitani[8] e furono sconfitti di nuovo nel 93 a.C. dal pretore Publio Licinio Crasso Dive nella sua campagna contro Lusitani e Celtici, che li integrò nella provincia dell'Hispania Ulterior assieme ai Bardili, che avevano goduto di una certa libertà fino a quel momento per non essersi opposti ai Romani. Oppidani e Veteres si ribellarono un'ultima volta nel 61-60 a.C., ma furono nuovamente sconfitti ed assoggettati da Giulio Cesare, allora propretore dell'Hispania Ulterior[9]. Veteres, Oppidani e Bardili vennero infine inclusi nella provincia di Lusitania da Augusto nel 27-13 a.C., mentre i Betici diedero il nome alla nuova provincia di Betica, nella quale vivevano. Note
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