TrituratoreIl trituratore[1] è una macchina industriale utilizzata per il trattamento ed il riciclaggio dei rifiuti. La categoria è suddivisibile generalmente per classi di potenza, tipologia di motorizzazione (elettrica o idraulica), numero degli alberi porta-lame (monoalbero, bialbero, trialbero, fino a quattro alberi). Nella famiglia dei trituratori rientrano anche i cippatori di ramaglie come i distruggi documenti. Nelle applicazioni industriali invece il termine più appropriato è quello di trituratori industriali. La norma UNI EN 12012-1:2018[2][3] definisce il trituratore come "macchina che taglia il materiale all’interno della camera di taglio fino a ridurne le dimensioni in modo che il prodotto possa uscire dall’area di scarico". ScopoLo scopo principale dei trituratori industriali è quello di sminuzzare e macinare il materiale addotto, allo scopo di ridurlo in frammenti molto piccoli, di ausilio alla fase successiva di trattamento e lavorazione. Sono utilizzati principalmente nell'economia circolare allo scopo di gestione dei rifiuti e degli scarti di lavorazione, affinché possano essere utilizzati come materia prima seconda. Non sono esclusi ulteriori scopi quali la riduzione volumetrica (il materiale triturato occupa meno spazio del materiale nella forma originale a parità di spazio), oppure la semplice distruzione in modo non si possa risalire alle informazioni contenute (i tabulati di una banca una volta triturati diventano illeggibili). In virtù dello scopo i trituratori possono essere installati come macchinari a sé stanti, in cui il materiale triturato cade per gravità in un contenitore sottostante, oppure in linee di produzione composte da uno o più trituratori, con diversi accessori posti prima e dopo: nastri di carico e scarico, sollevatori ribaltatori, coclee ed altro ancora. FunzionamentoI trituratori industriali si suddividono in due classi principali:
I primi a loro volta si suddividono in alcune categorie, a seconda del numero di alberi porta-lame, o rotori, come vengono definiti dalla norma UNI EN 12012-1:
A loro volta le categorie si differenziano in trituratori:
La potenza della motorizzazione, da qualche kW a centinaia di kW, costituisce un'ulteriore classificazione delle serie. Tipicamente i trituratori sono macchine a bassa velocità, a differenza dei granulatori o mulini. La scelta del trituratore più idoneo dipende dal materiale da triturare, dalla quantità da trattare e dal risultato che si vuole ottenere, ovvero la pezzatura. Questo determina anche la configurazione più opportuna delle lame quanto a spessore e numero dei becchi. Processo di triturazioneLa triturazione è il processo attraverso il quale il trituratore taglia il materiale. La camera di taglio o corpo macinante è la parte della macchina in cui avviene la riduzione della dimensione. Tipicamente un trituratore è composto da:
Si possono poi identificare tipicamente alcune zone:
Il materiale viene normalmente convogliato da una tramoggia di carico (il dispositivo di alimentazione), che può essere dotata di un pressore (spingitore secondo teminologia UNI EN 120212-1:2018[2][3]), verso gli alberi porta-lame, che ruotano in senso contrapposto. Qui i becchi delle lame artigliano il materiale spingendolo verso il centro della camera di macinazione e costringendolo ad attraversare le lame, poste alternativamente l’una all’altra sugli alberi, come in una scacchiera. Tra lama e lama è interposto un distanziale di pari spessore, sormontato da ciò che viene definito un settore pulitore. Effetto di taglioLe lame, contrapposte alternativamente tra di loro interferiscono sulla circonferenza. È proprio questa interferenza di qualche millimetro tra una lama e l'altra che genera l'effetto di taglio del materiale. Tanto più l'angolo tra la faccia piana di ogni lama ed il proprio spessore è vivo, tanto più è efficace il processo di taglio; man mano che le lame si usurano l'angolo si arrotonda, l'interferenza diminuisce e la produttività del trituratore ne risente. È così necessario provvedere a una nuova affilatura delle lame, rettificando di qualche millimetro (secondo l'usura) la superficie piana di ogni lama, da entrambi i lati. Il materiale macinato cade normalmente per gravità al di sotto del trituratore, in un contenitore, oppure su un nastro di scarico o una coclea, che lo convogliano alla fase produttiva successiva. Differenze di processoIl ciclo descritto è tipico di un trituratore a due alberi. I trituratori monoalbero e con tre e quattro alberi hanno particolarità di processo leggermente diverse. Ovvero:
Inversione di marcia dei rotoriTutti i tipi di trituratori industriali sono dotati di un meccanismo per salvaguardarne la funzionalità: l’inversione di marcia dei rotori (alberi porta-lame). Se i rotori nella loro rotazione contrapposta si trovano a dover aggredire un materiale che oppone un'elevata resistenza al taglio, oppure a una quantità eccessiva di materiale da triturare contemporaneamente, interviene allora un meccanismo automatico, basato sul controllo dell’assorbimento di corrente o della pressione idraulica[4], che inverte il moto dei rotori. I rotori ruotano per un tempo prefissato in senso contrario, poi tornano ad aggredire il materiale e se il problema non si è risolto ripetono un altro ciclo di inversione. Se ciò si ripete per un dato numero di volte in un dato tempo, il trituratore si blocca definitivamente. Note
Voci correlateCollegamenti esterni
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