Torre di Gonbad-e Kavus
La torre di Gonbad-e Kavus (in persiano: گنبد قابوس) è un monumento funerario della città di Gonbad-e Qabus, in Iran. Il nomeIl nome persiano dell'edificio è برج گنبد قابوس (bërj gonbad-e qâbus). Può essere trovato trascritto nella scrittura latina in diversi modi: Gonbad-e Qabus, Gonbad-e Qābus, Gonbad-e Kāvus, Gonbad-e Ghābus o Gonbad-i Ghāboos. CaratteristicheLa torre è stata eretta in cima a una collina a forma di cupola alta 15 m nel centro di Gonbad-e Kavus, una città nella provincia iraniana del Golestan. Occupa la posizione centrale del parco principale della città. L'edificio è costruito con mattoni cotti non smaltati[1]; con un'altezza totale di 53 m[1], è una delle torri in mattoni più alte del mondo[2]. Il piano della torre è decagonale, a forma di stella con 10 punte di 17 m di diametro sul terreno e 15,5 m sotto il tetto. È sormontato da un tetto conico, anch'esso in mattoni. In totale, la torre da sola è alta 53 metri[1]. Le pareti della torre hanno uno spessore di 3 m. Il suo interno è vuoto e presenta elementi di architettura muqarnas. La base della torre ha un'iscrizione cufica in arabo: (AR)
«هذا القصر العالي – لامير شمس المعالي – الامير قابوس ابن وشمگير – امر به بنائه في حياته – سنه سبع و تسعين – و ثلثمائه قمريه و سنه خمس و سبعين و ثلثمائه شمسيه» (IT)
«Questo alto palazzo per il principe Shams ul-Ma'ali, Amir Qabus ibn Wushmgir che gli ordinò di costruire durante la sua vita, nell'anno 397 dell'Egira lunare, e l'anno 375 dell'Egira solare.» StoriaLa torre è stata costruita nel 1006 per ordine del sultano studioso Ziyaride Amir Shams ul-Ma'ali, Qabus ibn Wushmgir. Sebbene l'iscrizione alla sua base non menzioni esplicitamente che servì da tomba al Sultano, una leggenda sostiene che il suo corpo fu esposto in una bara di vetro sospesa al soffitto della torre. Alla sua costruzione, la torre si trova a 3 km a nord dell'antica città di Gorgan, capitale della dinastia Ziyaride. Diventa il prototipo delle torri funerarie di Iran e Asia centrale.[1] È anche l'unica traccia sopravvissuta di Gorgan, distrutta durante le invasioni mongole nei secoli XIV e XV[1]; la città attuale che porta il suo nome crebbe intorno alla torre all'inizio del XX secolo. Nel 2012, quando era passato più di un millennio, la torre è stata dichiarata Patrimonio dell'umanità dall'UNESCO.[1] LetteraturaIl viaggiatore e scrittore britannico Robert Byron, visitandolo, mantiene un'alta opinione di questo monumento, scrivendo ne La via per l'Oxiana: «Un cilindro affusolato in muratura color caffelatte balza da uno zoccolo circolare fino a un tetto a punta grigio-verdastro, simile a uno spegnitoio per candele. Il diametro alla base è di quindici metri, l'altezza complessiva di circa quarantacinque. Tra zoccolo e tetto corrono lungo il cilindro dieci contrafforti triangolari, che intersecano due basse fasce di iscrizioni in caratteri cufici, una in alto sotto il cornicione, l'altra in basso sopra la stretta apertura nera. Note
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