Torre di Gonbad-e Kavus

torre di Gonbad-e Kavus
Localizzazione
StatoIran (bandiera) Iran
Divisione 1Golestan
LocalitàGonbad-e Kavus
Coordinate37°15′29.24″N 55°10′08.37″E
Informazioni generali
CondizioniIn uso
Costruzione1006
Inaugurazione1006
Stilearchitettura ziyaride
Usomausoleo funerario
Realizzazione
CommittenteQabus I
 Bene protetto dall'UNESCO
Torre di Gonbad-e Kavus
 Patrimonio dell'umanità
Tipoculturale
Criterio(i), (ii), (iii), (iv)
PericoloNon in pericolo
Riconosciuto dal2012
Scheda UNESCO(EN) Gonbad-e Qābus
(FR) Gonbad-e Qābus

La torre di Gonbad-e Kavus (in persiano: گنبد قابوس‎) è un monumento funerario della città di Gonbad-e Qabus, in Iran.

Il nome

Il nome persiano dell'edificio è برج گنبد قابوس‎ (bërj gonbad-e qâbus). Può essere trovato trascritto nella scrittura latina in diversi modi: Gonbad-e Qabus, Gonbad-e Qābus, Gonbad-e Kāvus, Gonbad-e Ghābus o Gonbad-i Ghāboos.

Caratteristiche

La torre è stata eretta in cima a una collina a forma di cupola alta 15 m nel centro di Gonbad-e Kavus, una città nella provincia iraniana del Golestan. Occupa la posizione centrale del parco principale della città.

L'edificio è costruito con mattoni cotti non smaltati[1]; con un'altezza totale di 53 m[1], è una delle torri in mattoni più alte del mondo[2]. Il piano della torre è decagonale, a forma di stella con 10 punte di 17 m di diametro sul terreno e 15,5 m sotto il tetto. È sormontato da un tetto conico, anch'esso in mattoni. In totale, la torre da sola è alta 53 metri[1].

Le pareti della torre hanno uno spessore di 3 m. Il suo interno è vuoto e presenta elementi di architettura muqarnas.

La base della torre ha un'iscrizione cufica in arabo:

(AR)

«هذا القصر العالي – لامير شمس المعالي – الامير قابوس ابن وشمگير – امر به بنائه في حياته – سنه سبع و تسعين – و ثلثمائه قمريه و سنه خمس و سبعين و ثلثمائه شمسيه»

(IT)

«Questo alto palazzo per il principe Shams ul-Ma'ali, Amir Qabus ibn Wushmgir che gli ordinò di costruire durante la sua vita, nell'anno 397 dell'Egira lunare, e l'anno 375 dell'Egira solare.»

Storia

Pianta della torre

La torre è stata costruita nel 1006 per ordine del sultano studioso Ziyaride Amir Shams ul-Ma'ali, Qabus ibn Wushmgir. Sebbene l'iscrizione alla sua base non menzioni esplicitamente che servì da tomba al Sultano, una leggenda sostiene che il suo corpo fu esposto in una bara di vetro sospesa al soffitto della torre.

Alla sua costruzione, la torre si trova a 3 km a nord dell'antica città di Gorgan, capitale della dinastia Ziyaride. Diventa il prototipo delle torri funerarie di Iran e Asia centrale.[1] È anche l'unica traccia sopravvissuta di Gorgan, distrutta durante le invasioni mongole nei secoli XIV e XV[1]; la città attuale che porta il suo nome crebbe intorno alla torre all'inizio del XX secolo.

Nel 2012, quando era passato più di un millennio, la torre è stata dichiarata Patrimonio dell'umanità dall'UNESCO.[1]

Letteratura

Il viaggiatore e scrittore britannico Robert Byron, visitandolo, mantiene un'alta opinione di questo monumento, scrivendo ne La via per l'Oxiana:

«Un cilindro affusolato in muratura color caffelatte balza da uno zoccolo circolare fino a un tetto a punta grigio-verdastro, simile a uno spegnitoio per candele. Il diametro alla base è di quindici metri, l'altezza complessiva di circa quarantacinque. Tra zoccolo e tetto corrono lungo il cilindro dieci contrafforti triangolari, che intersecano due basse fasce di iscrizioni in caratteri cufici, una in alto sotto il cornicione, l'altra in basso sopra la stretta apertura nera.
I mattoni usati sono lunghi, sottili e con gli spigoli ancora integri come quando sono usciti dalla fornace, per cui dividono ombra e sole su ogni contrafforte con la precisione di un coltello. Di mano in mano che i contrafforti retrocedono dalla direzione del sole, le ombre si allargano sulla parete curva del cilindro, di modo che le strisce di luce e ombra, mutando di ampiezza, raggiungono un effetto straordinario. E il contrasto fra questo effetto verticale e l'abbraccio orizzontale delle fasce a caratteri cufici a conferire all'edificio il suo aspetto particolare, che non ha riscontri in architettura. [...] si chiede come abbia potuto l'uso del mattone, all'inizio del secondo millennio dopo Cristo, produrre un monumento più eroico, con un più geniale rapporto tra superfici e ornamentazione, di quanti se ne siano visti da allora in quel materiale.»

Note

  1. ^ a b c d e f (EN) UNESCO World Heritage Centre, Gonbad-e Qābus, su whc.unesco.org. URL consultato il 1º luglio 2018.
  2. ^ Gonbad-e Qabus Tower, Gonbad-e Qabus - SkyscraperPage.com, su skyscraperpage.com. URL consultato il 1º luglio 2018.

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