Tie-breakIl tie-break (pron. [ˈtaɪbreɪk], meno bene [ˌtaiˈbrɛk]), in un incontro sportivo, è una forma abbreviata del gioco, che solitamente consiste in un altro punto o un altro tiro, per stabilire quale sia il vincitore tra due o più contendenti in caso di parità. Fu introdotto per la prima volta nel tennis, ma oggi viene usato anche in altri sport come la pallavolo. TennisNel tennis, il concetto di tie-break venne inventato da Jimmy Van Alen, nel 1965[1] e venne introdotto nel torneo degli Open degli Stati Uniti nel 1970 dopo esser stato sperimentato a Newport. In origine il vincitore del tie-break era il primo giocatore a raggiungere i cinque punti.[1] Nel 1971 venne introdotto anche al torneo di Wimbledon dove veniva giocato in tutti i set (tranne l'ultimo), quando si raggiungeva l'8-8. Il tie-break venne introdotto nel 1973 negli altri tornei, al fine di contenere la durata degli incontri che rischiava di protrarsi eccessivamente. Dal 1976 si disputa per aggiudicare un set quando i giocatori si trovano sul punteggio di sei giochi pari. I set terminati al tie-break hanno sempre il punteggio di 7–6. All'interno del tie-break i punti vengono conteggiati mediante numerazione naturale (1, 2, 3, etc.) e non più con quella tradizionale del tennis (15, 30, 40, ecc.). Si aggiudica il tie-break (e quindi il set) il giocatore che per primo totalizza almeno sette punti con due punti di vantaggio sull'avversario; altrimenti si prosegue, fino a che uno dei due giocatori non abbia due punti di vantaggio. Il giocatore che si trova alla risposta nel dodicesimo gioco ha il diritto di servire il primo punto del tie-break; successivamente i giocatori si alternano al servizio ogni due punti giocati, in modo da servire, ciascuno, un punto dal lato sinistro e uno da quello destro del campo. Ogni sei punti giocati si procede al cambio di campo, durante il quale i giocatori non possono sedersi (così come nei cambi di campo seguenti il primo gioco di ogni set). Nonostante esso sia mediamente più lungo di un game, viene conteggiato allo stesso modo ai fini del cambio delle palle nei tornei professionistici del circuito ATP (si effettua dopo i primi sette game e, successivamente, ogni nove game giocati). Quinto set e grandi torneiI tornei del Grande Slam sono gli unici in cui si gioca ancora al meglio dei cinque set (per quanto riguarda i tornei maschili; nei tornei femminili da sempre si gioca soltanto al meglio dei tre set). Fino al 2019 l'US Open era l'unico torneo del Grande Slam ad avere il tie-break anche al quinto set (tie-break "ordinario": in caso di punteggio di game 6-6 e a sette punti, con due punti di vantaggio; altrimenti si prosegue). A partire da quell'anno, infatti, all'Australian Open è stato introdotto, nel quinto set, in caso di punteggio di game 6-6, un super tie-break a dieci punti (ma si deve arrivare con due punti di vantaggio, altrimenti si prosegue).[2] A Wimbledon, sempre dal 2019, si disputa il tie-break ("ordinario": a sette punti e con due punti di vantaggio) ma sul punteggio di game 12-12.[3] Il Roland Garros, quindi, fino al 2022 è rimasto l'unico torneo in cui non si è disputato il tie-break nel quinto set.[2] Dal marzo del 2022, per tutti i tornei del Grande Slam è stato introdotto nel set finale l'uso del tie-break a dieci punti (super tie-break) sul 6-6.[4][4][5] Per la Coppa Davis - che prevede ormai soltanto incontri al meglio di tre set (prima erano al meglio dei cinque set, salvo che a risultato del confronto tra nazionali acquisito; poi, nel 2017, i singolari furono portati al meglio dei tre set e, infine, anche il doppio, ove necessario)[6] - è previsto attualmente il tie-break ordinario (sul 6-6 di game, a sette punti e con due punti di vantaggio) in tutti i set, anche nel terzo (già nel 2016 era stato introdotto anche nel quinto set). VolleyNella pallavolo, il tie-break fu il primo tentativo di limitare la durata delle partite, eliminando nel quinto e decisivo set il cosiddetto cambio-palla, che dava alla squadra che vinceva lo scambio la sola possibilità di servire allo scambio successivo e non il punto.[7] Con l'introduzione del Rally Point System nel 1998, voluta dal presidente della Federazione internazionale, il messicano Ruben Acosta, tutti i set (anche il quinto) vengono giocati senza il cambio-palla e la vittoria di un set viene assegnata ai 25 punti (con almeno due punti di scarto), e non ai 15, come in passato, ad eccezione del quinto set (denominato ora "set decisivo"), che si differenzia dagli altri per la minore durata, venendo aggiudicato alla squadra che per prima raggiunge i 15 punti, sempre con almeno due punti di vantaggio. Note
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