Teatro drammatico nazionale lituano
Il Teatro Drammatico Nazionale lituano (in lituano Lietuvos nacionalinis dramos teatras), situato in viale Gediminas a Vilnius, è uno dei principali teatri della Lituania e gli spettacoli che si tengono in loco sono spesso finanziati con fondi pubblici e col patrocinio di istituzioni culturali. Fondato come teatro statale di Vilnius nel 1940, è stato convertito in teatro drammatico nazionale lituano nel 1998. La facciata del teatro, davanti cui si erge la scultura delle tre Muse (Mūzų šventė), è diventata un punto di riferimento della capitale lituana. DescrizioneNell'ottobre 1940, le tende di tale teatro si aprirono per la prima volta con una rappresentazione storica: questa riguardava lo sfruttamento dei pescatori e la scialuppa del pescatore, che da quel giorno ne diventò il simbolo. Durante la seconda guerra mondiale, il teatro allora situato in via Basanavičius funse da teatro comunale di Vilnius: l'attuale edificio su viale Gediminas cominciò ad essere utilizzato dal 1951. Dal 1998, dopo essere stato già in passato ribattezzato come Teatro Drammatico Nazionale di Vilnius e Accademica Drammatica dello Stato Lituano, venne rinominato definitivamente come Teatro Drammatico Nazionale lituano. Oggi, la struttura attira molti turisti in virtù degli ospiti celebri che giungono anche dall'estero e per varie rappresentazioni, ma anche per via della particolare architettura della facciata. Le Tre Muse, che rappresentano le principali forme di cultura teatrale greca: il Dramma (Calliope), la Commedia (Thalia) e la Tragedia (Melpomene), presenti nella parte anteriore costituiscono non solo il simbolo di questo teatro, ma anche un esempio di scultura presente a Vilnius.[1] L'autore dell'opera, Stanislovas Kuzma, intendeva raffigurare l'ampio e diversificato repertorio teatrale.[1] Dal 2001, il teatro ha aderito alla Convenzione teatrale europea, accrescendo la sua importanza agli occhi della Lituania e all'estero.[2] Jean-Pierre Thibaudat, a Vilnius in qualità di inviato del quotidiano Libération, ha descritto nel 2004 il teatro nella seguente maniera:[3] «Da un lato, la sua pomposa immensità, i dipinti antiquati che ricoprono le sue pareti, un dietro le quinte imponente e senza età sembrano testimoniare un luogo fossilizzato in un tempo incerto, dove non si sa bene cosa venga fuori da una base storica legata ai teatri europei e cosa emerga da un'eredità per forza di cose legata agli anni sovietici. D'altra parte, il pubblico, spesso giovane e rilassato, le vetrine che mostrano foto di spettacoli di diversa estetica e il conferiscono l'idea di un impianto in sintonia con la parte più viva del teatro dell'Europa occidentale.» Produzioni di maggiore spessore2010-2016
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