Teatro Ernesto Rossi
Il Teatro "Ernesto Rossi" è uno spazio teatrale dedicato ad Ernesto Rossi che si affaccia su piazza Carrara a Pisa. StoriaPeriodo di attivitàFu costruito nel 1770, in sostituzione dell'antico e angusto teatro della piazzetta di Banchi, che fu attivo fin dalla metà del Seicento. Nel 1798 passò di proprietà all'Accademia dei Costanti; proprio a questo periodo risale il progetto di rifacimento redatto da Alessandro Gherardesca e Antonio Niccolini. Il disegno non fu realizzato e quindi, nel 1822, passò alla costituita Accademia dei Ravvivati, per essere infine intitolato nel 1878 al grande attore livornese e commediografo Ernesto Rossi. DeclinoDopo un tentativo di demolizione all'inizio degli anni Trenta del Novecento, sventato dalla notifica di interesse storico-artistico della Soprintendenza all'Arte Medievale e Moderna di Pisa, fu venduto per fallimento alla Cassa di Risparmio di Pisa nel 1940, per poi essere alienato alla locale federazione del Fascismo nel 1942, e quindi diventare proprietà demaniale nel 1944; infine venne dato in affitto al Comune di Pisa. È stato un glorioso e rinomato palcoscenico, sia per la prosa che per la lirica e il ballo; ha ospitato importanti compagnie teatrali, tra cui quelle di: Gustavo Modena, Ernesto Rossi, Adelaide Ristori, Ermete Zacconi, Tommaso Salvini e Flavio Andò. Nella Lirica sono state numerose le rappresentazioni, specie nei primi anni del XX secolo e fino agli anni cinquanta. Secondo dopoguerra e chiusuraNel settembre del 1966 fu chiuso per inagibilità, e la platea divenne un deposito per biciclette e motorini sequestrati. Nel corso degli anni Settanta ebbe luogo un tentativo di smembramento del Teatro, voluto dalla Cassa di Risparmio intenzionata ad acquistare una parte dello stabile da riadattare a uffici e mense, poi scongiurato con la decisione dell'amministrazione di procedere a un restauro esclusivamente conservativo nel 1978[1]. Nel corso degli anni 2000 sono stati rappresentati alcuni spettacoli di prosa, con Andrea Buscemi, ed altri interpreti e trasmissioni televisive speciali dal teatro ormai scevro di telone e travi. Sono ancora visibili i palchi e parte del soffitto, nonché alcune parti del palcoscenico. Dopo decenni di tentativi di restauro, il Teatro è stato al centro di una polemica sulla gestione del patrimonio culturale pisano, essendo stato integrato nel controverso progetto, mai realizzato, degli "Uffizi Pisani"[2]. Occupazione (2012-2021)Il 27 settembre 2012 è stato riaperto con l'occupazione dello stabile portata da un gruppo di cittadini[3] composto da studenti, artisti, precari della ricerca e dell'editoria e operatori dello spettacolo[4]. L'occupazione dello stabile è stata terminata il 20 gennaio 2021[5]. Prime rappresentazioni di opere liriche
Note
Bibliografia
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