SufritiSufriti (Arabo صفرية, Ṣufriyya) erano chiamati quei kharigiti che, all'inizio del califfato dell'omayyade Yazīd b. Muʿāwiya, si ribellarono con Abū Bilāl Mirdās ibn Udayya, della tribù dei Banū Tamīm. Originatisi a Baṣra (vero centro-motore del pensiero kharigita), i Sufriti s'insediarono però presto nell'attuale Khuzistān iraniano (regione di Ahwāz), abbastanza defilata rispetto ai principali centri di potere omayyadi e da lì la loro volontà di auto-finanziarsi, ricorrendo a un'attività predatoria ai danni dei traffici mercantili, provocò la reazione califfale. Nella battaglia di Darābjird (680) i Sufriti furono sgominati e lo stesso Mirdās morì. A lui succedette allora ʿImrān ibn Hittān (m. 704 ca.), assai meno intenzionato del suo predecessore a far valere con le armi le ragioni del movimento che guidava, e più incline all'arte poetica. Nuove rivolte sufrite furono organizzate nel 695 e nel 718-720, entrambe in Iraq. Più gravi furono quelle esplose nel 744 (in Iraq), nel 752 (in ʿOmān, contro i kharigiti ibaditi locali) e nel 794-796, ancora in Mesopotamia. In totale contrasto con i movimenti kharigiti degli Azraqiti (Azāriqa) e degli Ibaditi, i Sufriti furono i più fedeli depositari del primo credo kharigita - ostile tanto all'"usurpazione" califfale omayyade quanto alle pretese dinastiche alidi - senza quelle innovazioni dottrinarie "esagerate" (ghuluww) che caratterizzarono invece gli altri gruppi che si richiamavano al Kharigismo. Bibliografia
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