Stephanie KeltonStephanie Bell Kelton (10 ottobre 1969) è un'economista statunitense, tra i principali autori della Teoria della Moneta Moderna,[1][2] economista capo presso la commissione bilancio del Senato degli Stati Uniti[3][4] e consigliere di Sanders e Biden. BiografiaStephanie Kelton è professoressa associata presso l'Università del Missouri-Kansas City ed è ricercatrice sia presso il Centro per la Piena Occupazione e la Stabilità dei Prezzi nella stessa università, sia presso il Levy Economics Institute di New York.[5] Dopo la laurea in Economia presso l'Università di Sacramento, ha conseguito un master in Economia presso l'Università di Cambridge. In qualità di esperta di finanza pubblica e internazionale, ha fatto parte della commissione riunita nel 2011 dal senatore Bernie Sanders per la riforma della Federal Reserve, insieme ad altri economisti tra cui Randall Wray e il premio Nobel Joseph Stiglitz.[6] Ha pubblicato articoli in varie riviste di economia tra cui il Cambridge Journal of Economics. È autrice del libro: “The State, the Market and the Euro: metallism versus chartalism in the theory of money”. Nel 2012 ha partecipato al primo summit italiano sulla Teoria della Moneta Moderna.[7][8] Gestisce il sito di divulgazione economica 'New economic perspectives'.[9] Nel 2020 ha pubblicato il saggio Il mito del deficit, in cui ha sostenuto che per uno Stato a moneta sovrana la generalizzata focalizzazione politica sulla necessità di conseguire a tutti i costi il pareggio di bilancio o la presenza di eccessive preoccupazioni per il disavanzo pubblico di per sé sono problemi secondari rispetto all'obiettivo principale, che la Kelton individua nella piena occupazione[10]. Nel medesimo anno la Kelton è stata consulente del candidato democratico alla nomination presidenziale Bernie Sanders, che aveva già affiancato nel 2016[11] e, dopo la sua vittoria nella competizione delle primarie del partito, ha poi affiancato Joe Biden nella stesura del programma economico dell'ex vicepresidente di Barack Obama[12], risultato vincitore alle elezioni del 3 novembre contro il capo di Stato uscente Donald Trump. Opere
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