Stefano Paterano

Stefano Paterano o Pateranos (... – dopo il 1071) fu un generale bizantino che presto servizio come ultimo Catepano d'Italia.

Nel 1071, il Catepanato era stato notevolmente eroso dalle conquiste normanne, poiché i pochi possedimenti rimasti in mano ai bizantini si concentravano a ridosso della sua capitale Bari. Quest'ultima fu attaccata nell'ambito dell'assedio di Bari condotto dai normanni tra il 1068 e il 1071. Secondo la Cronaca anonima di Bari, l'imperatore in carica Romano IV Diogene inviò venti navi al comando di Joscelin di Molfetta, un ribelle normanno, insieme a Pateranos, per fornire aiuto alla stremata Bari.[1] Tuttavia, i Normanni intercettarono e dispersero la flotta al largo di Bari e catturarono la nave che trasportava Joscelin, anche se Stefano riuscì a raggiungere la città.[2][1] Dopo alcune settimane, i comandanti di Bari compresero che non vi era alcuna possibilità di salvezza e alcuni decisero di consentire l'accesso agli ostili, malgrado le preghiere di quella parte di popolazione che temeva rappresaglie.[1] Al contrario, Roberto si dimostrò clemente e, il 16 aprile 1071, cavalcò entusiasta assieme al fratello nella città appena espugnata, che era stata bizantina sin dai tempi di Giustiniano I.[1]

Stefano fu imprigionato dai normanni, ma in seguito gli fu permesso di tornare a Bisanzio con altri sopravvissuti. I dettagli a lui relativi dopo il 1071 restano sconosciuti.

Note

  1. ^ a b c d John Julius Norwich, I normanni nel Sud: 1016-1130, traduzione di Elena Lante Rospigliosi, ed. eBook, Sellerio Editore srl, 2021, p. 160, ISBN 978-88-38-94288-4.
  2. ^ Levi Roach, I normanni, traduzione di Paola Marangon, ed. eBook, Mondadori, 2023, p. 141, ISBN 978-88-35-72819-1.
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