Stazione di Rapolano Terme

Rapolano Terme
stazione ferroviaria
già Rapolano
Fabbricato Viaggiatori visto dal binario 1
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
LocalitàRapolano Terme
Coordinate43°16′59.99″N 11°36′09.27″E
LineeFerrovia Centrale Toscana
Storia
Stato attualein uso
Attivazione1859
Caratteristiche
TipoStazione di superficie, passante
GestoriRete Ferroviaria Italiana
Interscambiautobus
DintorniTerme San Giovanni, Terme la Querciolaia

La stazione di Rapolano Terme è una stazione ferroviaria della Ferrovia Centrale Toscana, posta a servizio dell'omonimo comune, località turistica della provincia di Siena. Si trova al centro del paese e vicina ai centri termali.

La gestione degli impianti è affidata a Rete Ferroviaria Italiana (RFI).

Storia

Nel 1948 mutò la propria denominazione da "Rapolano" a "Rapolano Terme"[1].

Strutture e impianti

Fabbricato viaggiatori lato ferrovia

Il piazzale è composto da un binario di corsa e da quello per gli incroci e le precedenze. Sono presenti molte panchine e una pensilina ripara-pioggia in acciaio.

È presente l'orario cartaceo, affisso sul muro del fabbricato viaggiatori e un altoparlante.

All'esterno è presente un piccolo parcheggio che può ospitare una decina di macchine nel piazzale antistante la stazione.

La stazione è dotata di scalo merci, il cui Magazzino è ancora visibile, in disuso.

Movimento

Il servizio è unicamente operato da Trenitalia il traffico è abbastanza elevato, tenendo conto che questa stazione si trova su una linea secondaria a binario unico e non elettrificato. Infatti ogni giorno a Rapolano Terme fermano circa 40 treni diretti a Siena o a Chiusi.

Secondo dati della Direzione del Trasporto regionale Toscana di Trenitalia, risalenti al 2007 la stazione ha un traffico giornaliero passeggeri di 50 unità[2]

Servizi

La stazione dispone di una biglietteria automatica.

Interscambi

Collegamenti autobus sul bivio con Via Provinciale Nord Siena Mobilità.

Galleria d'immagini

Note

  1. ^ Ordine di Servizio n. 32 del 1948
  2. ^ Dati RFI (PDF), su rfi.it (archiviato dall'url originale il 26 luglio 2011).

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