Squalius lucumonis
Il cavedano dell'Ombrone o cavedano etrusco (Squalius lucumonis (Bianco, 1983)) è un pesce osseo d'acqua dolce appartenente alla famiglia Cyprinidae[2]. DescrizioneÈ molto simile al cavedano italico ma presenta alcune differenze come: corpo più alto, testa più tozza[3], distanza maggiore tra apice del muso e pinna dorsale che è inserita in posizione leggermente più arretrata[4]. In ogni caso la differenza più semplice da apprezzare è il numero di raggi divisi nella pinna dorsale che è di 7 e 1/2 contro 8-9 e 1/2 nel cavedano[4]. Anche la livrea presenta delle differenze, ad esempio vi sono alcuni punti scuri sul margine esterno delle scaglie che formano un pattern irregolare reticolato e la colorazione di fondo di solito ha riflessi bronzei o color rame sul dorso[4] e giallastra sui fianchi[3] e vi è una fascia scura irregolare lungo il fianco che non è però sempre presente e in alcune popolazioni o individui può mancare del tutto[4]. Le pinne, specie quelle pari, hanno una colorazione giallastra che può essere più o meno vistosa ma è sempre presente; questo è un valido carattere per riconoscere la specie quando non sia possibile contare i raggi della dorsale, infatti nel cavedano italico le pinne sono grigie mentre nel cavedano europeo, introdotto in Italia, le pinne ventrali e la pinna anale hanno colore rosso aranciato[3][4]. Infine il bordo scuro sulla pinna caudale comune nel cavedano italico non è mai presente[3]. La taglia massima riportata in letteratura è di 16 cm[2], sembra che gli adulti possano raggiungere al massimo i 20 cm[3] e che gli esemplari di dimensioni maggiori sono sempre da riferirsi ad errori di determinazione della specie[4]. Distribuzione e habitatLa specie è endemica del territorio italiano e più in particolare del versante tirrenico dell'Italia centrale. È noto per il bacino dei fiumi Serchio, Arno, Ombrone, Fiora, Tevere e relativi affluenti[2]. Una popolazione disgiunta è presente anche in Liguria, nel bacino del Magra-Vara[4][5]. Vive di preferenza in piccoli corsi d'acqua, con acque poco profonde, corrente viva e fondi sabbiosi o ghiaiosi, preferendo la confluenza tra gli affluenti ed il corso principale[3]. Rispetto al cavedano frequenta tratti più a monte[4]. Ha un forte adattamento ai cambiamenti stagionali di portata e di temperatura dei piccoli corsi dove vive mentre tollera poco l'inquinamento[3]. BiologiaPoco nota[4]. AlimentazioneCome il cavedano ha un'alimentazione non specializzata attingendo alle risorse trofiche maggiormente disponibili nel periodo[4]. In natura la maggior parte delle prede pare costituita da invertebrati bentonici[6]. RiproduzioneAvviene tra aprile e maggio (giugno in ambienti con acque fredde), la deposizione viene effettuata su fondi ghiaiosi con acque basse. Le uova sono in grado di aderire al substrato[3]. La femmina depone le uova in più occasioni[3], in numero di alcune migliaia[4]. La maturità sessuale avviene al secondo anno[4]. PescaDel tutto occasionale[4]. ConservazioneAppare minacciato soprattutto dai lavori in alveo nei torrenti, dall'estrazione eccessiva di acqua e dalle immissioni di specie alloctone come la lasca (Protochondrostoma genei), suo diretto competitore. Le popolazioni sembrano in diminuzione e l'areale è naturalmente molto ridotto, per questo la Lista Rossa IUCN classifica questa specie come "in pericolo"[1]. TassonomiaQuesta specie da taluni ittiologi è considerata solo un morfotipo del cavedano europeo o del cavedano italico (Squalius cephalus o Squalius squalus)[7]. Si tratta di una posizione fortemente minoritaria[3][2][4][8]. Note
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