Spirale endovascolare

La spirale endovascolare o coil è uno strumento terapeutico utilizzato per embolizzare gli aneurismi o vasi sanguigni.

Vengono inserite per via endovascolare attraverso un catetere

Aneurisma intracranico

Il trattamento endovascolare dell'aneurisma intracranico ha avuto una storia particolare, proceduta spesso per scoperte casuali ed eventi aneddotici: Gallagher per esempio nel 1963 embolizzava gli aneurismi mediante "pilojection", iniezione pneumatica di peli di cavallo o di suino[1]. I primi tentativi di usare palloncini sono di Luessenhop e Velasquez[2] e di Serbinenko[3], tecnica che divenne molto popolare nel ventennio 1970-90[4][5]. Guido Guglielmi, un neurochirurgo italiano, concepì nei primi anni '80 le spirali a distacco controllato[6][7], oggi conosciute come GDC (Guglielmi Detachable Coil), che permettono un posizionamento più soddisfacente e un'efficacia di trattamento ottimale. Successivamente vi sono state modifiche e raffinamenti a quest'ultima tecnica, che rimane la migliore: lo studio ISAT (International subarachnoid aneurysm trial) ha dimostrato un significativo vantaggio nell'utilizzo di spirali, con un migliore esito rispetto al trattamento chirurgico, sebbene con una percentuale di risanguinamento leggermente maggiore[8][9]. Gli aneurismi che risultano poco indicati per il trattamento con spirali sono quelli con diametro maggiore di 10 mm e gli aneurismi a colletto largo[10]. Per i primi, infatti, vi è il problema del volume da embolizzare: per avere una guarigione stabile è stato valutato che almeno il 25% del volume della sacca debba essere occupata da materiale embolizzante[11], ma generalmente più è grande l'aneurisma meno volume viene embolizzato e quindi si assiste molto spesso a una riabitazione degli aneurismi grandi e giganti. Invece, per quanto riguarda gli aneurismi a colletto largo, vi è il problema di riuscire a mantenere in situ le spirali, affinché non vadano nel lume vasale. Ulteriore problematica che può riguardare entrambi i tipi di aneurismi è la ricostruzione anatomica, poiché in questi non è facile discernere il normale decorso del vaso dal tratto di parete patologico. Per dare maggior supporto alle spirali anche in questi casi, diversi ausili venivano sviluppati, come la tecnica remodelling con palloncino[12] e lo stenting. Si è notato poi[13][14] che lo stenting comportava variazioni nel pattern di flusso dell'aneurisma, rendendolo trombogenico. Inoltre, guidava la ricostruzione anatomica del vaso, cosa che avrebbe potuto provvedere anche a fornire una matrice per la neoformazione dell'intima vasale[15].

Note

  1. ^ Gallagher JP: Obliteration of intracranial aneurysms by pilojection. JAMA 2286):539-47, 1963.
  2. ^ Luessenhop AJ e coll: Observations on the tolerance of the intracranial arteries to catheterization. J Neurosurg 21:85-91, 1964.
  3. ^ Serbinenko FA: Balloon catheterization and occlusion of major cerebral vessels. J Neurosurg 41(2):125-145, 1974.
  4. ^ Debrun G e coll: Detachable balloon and calibreated-leak balloon techniques in the treatment of cerebral vascular lesions. J Neurosurg 49(5):635-649, 1978.
  5. ^ Hieshima GB e coll: A detachable balloon for therapeutic transcatheter occlusions. Radiology 138(1)227-228, 1981.
  6. ^ Guglielmi G e coll: Electrothrombosis of saccular aneurysms via endovascular approach. Part 1: Electrochemical basis, technique, and experimental results. J Neurosurg 75:1-7, 1991.
  7. ^ Guglielmi G e coll: Electrothrombosis of saccular aneurysms via endovascular approach. Part 2: Preliminary clinical experience. J Neurosurg 75:8-14, 1991.
  8. ^ Molyneux AJ e coll: International subarachnoid aneurysm trial (ISAT) of neurosurgical clipping versus endovascular coiling in 2143 patients with ruptured intracranial aneurysms: a randomised trial. Lancet. 360(9342):1267-1274, 2002.
  9. ^ Molyneux AJ e coll: International Subarachnoid Aneurysm Trial (ISAT) Collaborative Group: International subarachnoid aneurysm trial (ISAT) of neurosurgical clipping versus endovascular coiling in 2143 patients with ruptured intracranial aneurysms: a randomised comparison of effects on survival, dependency, seizures, rebleeding, subgroups, and aneurysm occlusion. Lancet. 366(9488):809–817, 2005.
  10. ^ Murayama Y e coll: Guglielmi detachable coil embolization of cerebral aneurysms: 11 years' experience. J Neurosurg 98(5):959-966, 2003.
  11. ^ Sluzewski M e coll: Relation between aneurysm volume, packing, and compaction in 145 cerebral aneurysms treated with coils. Radiology 231:653–58, 2004.
  12. ^ Moret J e coll: Reconstruction technic in the treatment of wide-neck intracranial aneurysms. Long-term angiographic and clinical results. Apropos of 56 cases J Neuroradiol 24(1):30-44, 1997.
  13. ^ Higashida RT e coll: Initial clinical experience with a new self-expanding nitinol stent for the treatment of intracranial cerebral aneurysms: the Cordis Enterprise stent. AJNR 26:1751-1756, 2005.
  14. ^ Fiorella D e coll: Usefulness of the Neuroform stent for the treatment of cerebral aneurysms: results at initial (3-6 mo) follow-up. Neurosurg 56:1191-1201, 2005.
  15. ^ Harrigan MR e coll: Handbook Cerebrovascular Disease and Neurointerventional Technique. Humana Press, LLC 2009.