Spermina
La spermina appartiene alla classe delle poliammine ed è coinvolta nel metabolismo cellulare, è presente in tutte le cellule eucariotiche. Si forma a partire dalla spermidina per addizione di un gruppo amminopropilico ad opera dell'enzima spermina sintasi. Si riscontra in numerosi organi e tessuti ed è un fattore di crescita essenziale per molti batteri. A valori di pH inferiori a 10 la spermina ha almeno un azoto protonato, a pH fisiologico ha tutti gli azoti protonati ed è dunque un policatione.[senza fonte] La spermina si trova nel nucleo cellulare dove si associa con il DNA, stabilizzandone e condensandone la struttura a doppia elica. La spermina, come molte poliammine, è in grado di stimolare la proliferazione cellulare. UsiLa spermina è utilizzata nei laboratori di biologia molecolare per la precipitazione di corte catene di DNA (>100 paia di basi) e nella purificazione e analisi di oligonucleotidi con particolari tecniche di elettroforesi. La spermina essendo un policatione (a pH fisiologico) ha elevata affinità per il DNA, che è un polianione e perciò può essere usata nella sintesi di vettori genici non virali[2]. Le proteine e i complessi proteici possono essere precipitati usando la spermina. Un'altra applicazione ne prevede l'uso come matrice nella tecnica MALDI per le analisi di glicoconiugati e oligonucleotidi. StoriaCristalli di fosfato di spermina sono stati descritti per la prima volta nel 1677, nel liquido seminale umano, da Anton van Leeuwenhoek[3]. Nel 1878 Schreiner la interpretò come Sperminphosphat. Il nome spermina è stato usato per la prima volta dal chimico tedesco Albert Ladenburg[4] e da Abel nel 1888. La struttura corretta della spermina è rimasta poco chiara fino al 1926 quando è stata identificata definitivamente dal 1923 al 1927 da Harold Dudley in Inghilterra e da Otto Rosenheim e F. Wrede in Germania.[5][6] Note
Bibliografia
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