Solfuro di cadmio
Il solfuro di cadmio è un composto a reticolo covalente di cadmio e di zolfo. A temperatura ambiente si presenta come un solido di colore giallo-arancio. È un composto tossico, pericoloso per l'ambiente. MineralogiaI minerali del solfuro di cadmio sono la Hawleyite e la Greenockite. È però molto più facile trovarlo come impurità in minerali zincosi come la sfalerite e la wurtzite. SintesiIl solfuro di cadmio può essere ottenuto per reazione di scambio ionico tra sali e composti di Cadmio(II) e solfuri, come ad esempio ossido di cadmio ed acido solfidrico: CdO + H2S → CdS↓ + H2O Questa tecnica veniva usata in passato per l'analisi gravimetrica e l'analisi organica qualitativa.[2] ApplicazioniIl solfuro di cadmio viene a volte utilizzato negli esposimetri, siccome reagisce diminuendo la resistenza elettrica se esposto alla luce. Lo svantaggio principale è che reagisce con lentezza ed è soggetto all'effetto memoria delle letture precedenti, specie se ravvicinate. Viene anche utilizzato nella produzione di pigmenti: il precipitato di CdS viene lavato da eventuali altri sali di cadmio e riscaldato ad alte temperature (calcinazione) per convertirlo nella sua forma esagonale, per poi essere macinato e ridotto in polvere.[3] Viene inoltre usato per creare i punti quantici. MicrobiologiaIl solfuro di cadmio è uno dei componenti del metabolismo dei batteri solforiduttori.[4][5] Note
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