Six Organs of Admittance

Six Organs of Admittance
Six Organs of Admittance a Sala Mogambo (Trintxerpe) il 25 novembre 2009
Paese d'origineStati Uniti (bandiera) Stati Uniti
GenereNeofolk
Lo-fi
Periodo di attività musicale1996 – in attività
Album pubblicati18
Sito ufficiale

Six Organs of Admittance è il principale progetto musicale del chitarrista statunitense Ben Chasny che fa parte anche dei Comets on Fire.

Lo stile musicale viene definito come neofolk o psycho folk, nei loro brani oltre ai classici strumenti della musica folk fanno uso di droni, campane tubolari ed eclettici elementi percussivi.

Tra le influenze musicali maggiori vengono citati sia i chitarristi della tradizione americana come John Fahey e Robbie Basho che gruppi tedeschi dalla forte contaminazione etnica come i Popol Vuh.[1]

Storia del gruppo

Dopo una partecipazione nel disco The Wicker Image dei Plague Lounge, Chasny realizza nel 1998 per la Pavillion l'omonimo esordio da solista con lo pseudonimo di Six Organs of Admittance. L'album registrato con un quattro tracce dallo stesso Chasny ed in origine stampato in sole 400 copie è stato riedito in CD dalla Holy Mountain con in aggiunta il singolo Invitation to the SR for Supper/Don't Be Afraid in cui partecipa Ryan Hildebrand, che diventa saltuario collaboratore di Chasny.[1] Cardine dell'album è la piece Sum of All Heaven divisa in tre parti e lunga 17 minuti, mentre il crescendo chitarristico di Race for Vishnu ricorda lo stile di Taj Mahal.[2]

L'anno seguente esce il secondo lavoro, Dust & Chimes, dove l'autore rielabora sempre in chiave acustica e lo-fi il folk rurale alla John Fahey e il raga-rock di matrice sixties.[1]

Nel 2000 esce il mini-lp Nightly Trembling in edizione limitatissima. Nel 2002 esce Dark Noontide registrato sempre in lo-fi dove sono maggiori i riferimenti alla musica indiana.

Nel 2002 Chasny entra a far parte di Comets on Fire i cui componenti lo assisteranno nelle registrazioni di Compathia uscito l'anno seguente. Nel 2003 pubblica For Octavio Paz, omaggio allo scrittore messicano morto nel 1998. L'autore abbandona i suoi elettrici e l'album viene registrato completamente in acustico e senza sovraincisioni.

La fama dell'autore cresce tanto da essere notato da David Tibet dei Current 93 con cui incide in occasione della ristampa di un EP del 1999, The Manifestation un brano The Six Stations, lunga litania in cui riecheggia il suono dei Popol Vuh.[1]

Nel 2005 si accasa alla Drag City e pubblica School of the Flower affiancato al piano dall'apprezzato session man Chris Corsano.

The Sun Awakens del 2006 è più maturo e meglio registrato dei precedenti.

Escono poi senza grossi sussulti artistici Shelter from the Ash (2007) in cui canta la sua compagna Elisa Ambrogio e con cui darà vita al progetto parallelo dei Basalt Fingers, RTZ (2009) composto da vecchie tracce rielaborate[3], lo sperimentale Luminous Night (2009), l'acustico Asleep on the Floodplain (2011) e Ascent (2012) dai suoni più duri e realizzato con i Comets on Fire.[1]

Discografia

Album

Anno Titolo
1998 Six Organs of Admittance
1999 Dust and Chimes
2000 Nightly Trembling
2001 Songs from the Entoptic Garden (split con i Charalambides, Time-Lag)
2002 Dark Noontide
2003 Compathia
2003 For Octavio Paz
2003 Trighplane Terraforms No.1 Split con la Magic Carpathians & Vibracathedral Orchestra
2004 The Manifestation
2005 School of the Flower
2006 Days Of Blood (LP, Limited edition)
2006 The Sun Awakens
2007 Shelter from the Ash
2008 Goatflower (CDr, Edizione limitata 100 copie fatte a mano)
2009 Empty The Sun
2009 RTZ (Compilation, registrata 1999-2003)
2009 Luminous Night
2011 Asleep On The Floodplain
2012 Ascent
2024 Time Is Glass

Singoli ed EP

Anno Titolo
2000 Invitation to the SR For Supper 8"
2000 Somewhere Between Her Shoulder and God 7"
2000 The Manifestation 12"
2001 My Guitar Will Eat You"
2002 You Can Always See The Sun EP
2004 Stephanie Volkmar/Six Organs Of Admittance Split
2005 The Honeycreeper Smiles 7"
2006 Om/Six Organs of Admittance split, 7"
2007 Proem to Empty The Sun
2011 Maria Kapel

Note

Collegamenti esterni

Controllo di autoritàVIAF (EN146950489 · Europeana agent/base/162057 · LCCN (ENno2006099778
  Portale Musica: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di musica