ShovelwareShovelware è un termine usato in ambito informatico e si riferisce ad un prodotto software di scarsa qualità immesso sul mercato però in grandi quantità, e che spesso appare sugli scaffali senza che se ne sia mai sentito parlare prima. Il termine "shovelware" è coniato dal suffisso "ware", che indica una merce, e la parola "shovel", badile.[1][2] StoriaLa storia dei primi shovelware parte dai tempi di Commodore e Atari. All'epoca, infatti, quando non erano ancora state ben definite le leggi sul copyright, era d'uso comune riempire cartucce, floppy disk o CD-ROM di titoli scadenti e misconosciuti, che, assemblati in queste raccolte, venivano smerciati a poco prezzo in edicole e negozi di giocattoli. Tra le loro caratteristiche ve ne era inoltre una in particolare, ovvero l'evidente tendenza al plagio: venivano riprodotti, a volte, gli stessi identici titoli con lo stesso codice sorgente, cambiando solo il nome e qualche particolare. Con il passare del tempo questa tendenza è svanita, e ad essa si è andata sostituendo quella degli shovelware moderni, che appaiono soprattutto su sistemi particolarmente diffusi e conosciuti presentandosi in modo da adescare utenti poco informati (vengono venduti, ad esempio, cloni di Microsoft Office per attirare gli impiegati informatici oppure videogiochi ispirati a favole e cartoni animati per attirare i bambini). CaratteristicheDi recente il termine è stato utilizzato soprattutto per definire un particolare tipo di videogiochi prodotti e lanciati in sordina da software house di scarsa o nessuna notorietà. Le caratteristiche degli shovelware games sono tante e variano da un caso all'altro: tendenzialmente si può parlare di shovelware nel caso di[3]:
Note
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