Shōichi SakataShōichi Sakata (in giapponese 坂田 昌一?; Tokyo, 18 gennaio 1911 – Nagoya, 16 ottobre 1970) è stato un fisico e marxista giapponese specializzato in fisica delle particelle. È principalmente conosciuto per i suoi studi teorici riguardo alle particelle subatomiche. BiografiaNato nella capitale dell'Impero giapponese al tramontare dell'Era Meiji, era figlio dei coniugi Mikita e Tatsue. Suo padre fu segretario di Stato durante il mandato di governo del primo ministro Katsura Taro ed era a sua volta figlio adottivo di Sakata Masaharu, un fautore del clan choshu durante il Rinnovamento Meiji, che poi fu eletto membro della Dieta del restaurato governo imperiale. Il giovane Shōichi venne istruito dal noto fisico Bunsaku Arakatsu mentre frequentava le scuole medie nella prefettura di Hyogo. Gli inizi del Periodo Showa furono caratterizzati da un crescente interesse per lo studio della fisica negli ambienti accademici giapponesi. Erano gli anni in cui venne formulata la Teoria della relatività da Albert Einstein, che tra l'altro fu insegnate proprio di Arakatsu. Studiò al Dipartimento di Fisica dell'Università di Tokyo per poi trasferirsi a Kyoto dove continuò i medesimi studi. Si laureò con una tesi riguardante la teoria nucleare. Nel 1939 si sposò con Nobuko Kakiuchi, figlia di un insegnate universitario. Negli anni '40 fu nominato docente presso l'Università di Nagoya. Nel dicembre del 1948, nonostante la relativamente giovane età venne eletto nel Consiglio scientifico giapponese. Nel Giappone postbellico Sakata fu una delle principali menti che si prodigò per un uso civile ed etico dell'energia atomica. Ciò portò alla creazione di un Istituto per lo Studio Nucleare in seno all'Università di Tokyo. Nel 1956 egli partecipò ad un'assemblea del Consiglio mondiale della pace a Stoccolma, dove espose i progetti di sviluppo per l'energia nucleare in Giappone e il suo impegno politico per il divieto di produzione e detenzione delle bombe atomiche.[1] Stava ancora portando avanti i suoi studi quando scomparve prematuramente nel 1970. Pensiero marxistaDurante i suoi studi giovanili Sakata fece conoscenza con alcuni esponenti del comunismo e del socialismo nell'Impero giapponese, come Mitsuo Taketani. In particolare diventò amico di Katō Tadashi, che fu traduttore in lingua giapponese della Dialettica della natura di Friedrich Engels. Sakata anni più tardi affermò che le opere di Engels e Lenin sono componenti fondamentali del suo pensiero, soprattutto per quanto riguarda il testo Materialismo ed empiriocriticismo.[2] Addirittura Mao Zedong, presidente della Repubblica Popolare Cinese, fece più volte menzione del fisico giapponese durante i suoi discorsi negli anni '60.[3] Note
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