Inquartato, al 1° e 4° d'oro, alla banda doppiomerlata, d'azzurro, caricata di un filetto d'argento (d'oro), e accompagnata da due stelle, del secondo, al 2° e 3° d'argento, a un albero terrazzato di verde.
Capostipite della famiglia fu Alberto Sfondrati che viveva a Cremona nel XII secolo. I membri della famiglia apparivano già indicati come mercatores nel XIII secolo, al punto che nel 1388 Maffeo fu, con altri, incaricato della rinnovazione degli statuti dell'Universitas Mercatorum. Giovanni Battista fu in seguito noto giurista a Cremona e si trasferì poi a Milano ove, nel 1487, ottenne la cittadinanza per mano del duca Gian Galeazzo Sforza. Creato senatore da Ludovico il Moro, fu ambasciatore per il ducato di Milano.
Il figlio di quest'ultimo, Francesco Sfondrati (padre tra gli altri di Niccolò, il futuro papa Gregorio XIV), acquistò il feudo della Vallassina. Il 22 agosto 1538Carlo V imperatore (divenuto duca nel 1535 a Milano), nel confermare agli Sfondrati l'investitura degli ampi feudi in loro possesso, conferì loro il titolo di Baroni della Vallassina. Nel 1558 si aggiunse al patrimonio degli Sfondrati il feudo di Bellagio. Paolo, fratello di Francesco, venne creato da Filippo II di Spagna senatore a Milano e consigliere segreto, oltre a svolgere l'attività di ambasciatore presso la corte di Carlo Emanuele I di Savoia.
Fu il figlio di quest'ultimo, Ercole, a consacrare la definitiva ascesa della famiglia. Dapprima militare per la Spagna nella guerra coi Paesi Bassi, venne favorito dall'ascesa dello zio pontefice, il quale lo nominò duca di Montemarciano e capitano generale dell'esercito pontificio inviato in Francia per prestare aiuto alla Lega cattolica; mantenne la medesima carica anche sotto i pontificati di Innocenzo IX e Clemente VIII, morendo nel 1637. Anche il fratello minore di Ercole, Francesco, venne favorito dallo zio papa che lo creò marchese di Montafia (1591) e fu generale delle galere pontificie nonché castellano di Castel Sant'Angelo. Un terzo fratello, Paolo Camillo, venne creato cardinale e fu vescovo di Cremona e di Albano.
Il figlio di Ercole, Valeriano, fu commissario generale dell'esercito spagnolo nel ducato di Milano e nel 1645 divenne ambasciatore spagnolo presso l'imperatore del Sacro Romano Impero.
Anche il primogenito di Valeriano, Ercole II, intraprese la carriera militare combattendo in tutte le guerre della sua epoca e distinguendosi in diversi fatti d'arme. Nel 1667, dopo l'estinzione della casata collaterale dei marchesi di Montafia, ne ereditò i titoli, ma col consenso degli altri suoi fratelli decise di vendere il feudo a Carlo Emanuele Giacinto di Simiana, già marchese di Pianezza.
Il primogenito di Ercole II, Giuseppe Valeriano, ricoprì numerose cariche cittadine durante la dominazione austriaca, tra cui quelle di soprintendente generale della milizia urbana di Milano (1721), membro del Consiglio dei sessanta (1735), giudice delle strade della Città e del ducato di Milano (1747).
Ercole III, come suo padre, entrò nei XII di provvisione (1750), divenendo decurione della città di Milano (1751) e viene nominato giudice delle strade (1764). Ebbe una lunga contesa legale col fratello Carlo per la suddivisione dell'eredità paterna che si risolse soltanto nel 1772. L'anno successivo Ercole morì senza discendenti, dal momento che i tre figli nati dal suo matrimonio con Isabella Villani Crivelli, erano tutti morti prematuramente. Carlo, impegnato nella vita militare come tenente colonnello dell'esercito imperiale e celibe, venne nominato erede tutte le sostanze della famiglia Sfondrati.
La casata iniziò ad ogni modo ad entrare in declino e si estinse con la morte di Carlo nel 1788. Quest'ultimo nominò suo erede l'amico conte Alessandro Serbelloni, autorizzandolo a fregiarsi del suo stemma ed a portare anche il cognome Sfondrati: nacquero così i Serbelloni-Sfondrati. I titoli della casata tornarono alla Regia Camera di Milano. Le sostanze della sua eredità vennero divise per sua disposizione testamentaria tra i Serbelloni e i figli di sua sorella maggiore Teresa, la quale aveva sposato Carlo Filiberto II d'Este.
Personaggi illustri
La famiglia annovera tra i suoi più illustri esponenti:
Carlo Sfondrati (1720 c. - 1788), colonnello e ultimo rappresentante della famiglia, che passò proprietà e nome al conte Alessandro Serbelloni (allora cadetto della famiglia Serbelloni ma divenuto duca di San Gabrio per la morte del fratello maggiore nel 1802), il quale diede inizio alla famiglia Serbelloni-Sfondrati.
Valeriano Sfondrati (1606-1645), II duca di Montemarciano
Ercole Sfondrati (1635-1684), III duca di Montemarciano
Giuseppe Valeriano Sfondrati (1678-1749), IV duca di Montemarciano
Ercole Sfondrati (1711-1773), V duca di Montemarciano
Carlo Sfondrati (m. 1788), VI duca di Montemarciano
estinzione della casata
Arma
Stemma
Descrizione
Blasonatura
Sfondrati Duchi di Montemarciano, Marchesi di Montafia, Conti della Riviera, Baroni della Valassina, Patrizi di Cremona
“Inquartato nel 1º e 4º d'oro, alla banda doppiomerlata d'azzurro, caricata da un filetto del campo (o d'argento?) ed accostata da due stelle di otto raggi del secondo; nel 2º e 3º d'argento all'albero (cipresso?) nodrido della pianura, il tutto di verde”.