Sfondrati

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Sfondrati
Inquartato, al 1° e 4° d'oro, alla banda doppiomerlata, d'azzurro, caricata di un filetto d'argento (d'oro), e accompagnata da due stelle, del secondo, al 2° e 3° d'argento, a un albero terrazzato di verde.
Titoli
FondatoreAlberto Sfondrati
Ultimo sovranoCarlo Sfondrati, VI duca di Montemarciano
Data di fondazioneXII secolo
Data di estinzioneXVIII secolo
Confluita inSerbelloni

Gli Sfondrati erano un'antica e nobile famiglia originaria di Cremona dal XII secolo che si trasferì a Milano alla fine del Quattrocento.

Storia

Capostipite della famiglia fu Alberto Sfondrati che viveva a Cremona nel XII secolo. I membri della famiglia apparivano già indicati come mercatores nel XIII secolo, al punto che nel 1388 Maffeo fu, con altri, incaricato della rinnovazione degli statuti dell'Universitas Mercatorum. Giovanni Battista fu in seguito noto giurista a Cremona e si trasferì poi a Milano ove, nel 1487, ottenne la cittadinanza per mano del duca Gian Galeazzo Sforza. Creato senatore da Ludovico il Moro, fu ambasciatore per il ducato di Milano.

Concessione al conte Francesco Sfondrati di ristrutturare le fortificazioni del Dosso di Bellagio, 1539, per mano di Alfonso III d'Avalos, governatore spagnolo di Milano. Archivio Pietro Pensa, Fondo Serbelloni Sfondrati
Papa Gregorio XIV, al secolo Niccolò Sfondrati

Il figlio di quest'ultimo, Francesco Sfondrati (padre tra gli altri di Niccolò, il futuro papa Gregorio XIV), acquistò il feudo della Vallassina. Il 22 agosto 1538 Carlo V imperatore (divenuto duca nel 1535 a Milano), nel confermare agli Sfondrati l'investitura degli ampi feudi in loro possesso, conferì loro il titolo di Baroni della Vallassina. Nel 1558 si aggiunse al patrimonio degli Sfondrati il feudo di Bellagio. Paolo, fratello di Francesco, venne creato da Filippo II di Spagna senatore a Milano e consigliere segreto, oltre a svolgere l'attività di ambasciatore presso la corte di Carlo Emanuele I di Savoia.

Fu il figlio di quest'ultimo, Ercole, a consacrare la definitiva ascesa della famiglia. Dapprima militare per la Spagna nella guerra coi Paesi Bassi, venne favorito dall'ascesa dello zio pontefice, il quale lo nominò duca di Montemarciano e capitano generale dell'esercito pontificio inviato in Francia per prestare aiuto alla Lega cattolica; mantenne la medesima carica anche sotto i pontificati di Innocenzo IX e Clemente VIII, morendo nel 1637. Anche il fratello minore di Ercole, Francesco, venne favorito dallo zio papa che lo creò marchese di Montafia (1591) e fu generale delle galere pontificie nonché castellano di Castel Sant'Angelo. Un terzo fratello, Paolo Camillo, venne creato cardinale e fu vescovo di Cremona e di Albano.

Il figlio di Ercole, Valeriano, fu commissario generale dell'esercito spagnolo nel ducato di Milano e nel 1645 divenne ambasciatore spagnolo presso l'imperatore del Sacro Romano Impero.

Anche il primogenito di Valeriano, Ercole II, intraprese la carriera militare combattendo in tutte le guerre della sua epoca e distinguendosi in diversi fatti d'arme. Nel 1667, dopo l'estinzione della casata collaterale dei marchesi di Montafia, ne ereditò i titoli, ma col consenso degli altri suoi fratelli decise di vendere il feudo a Carlo Emanuele Giacinto di Simiana, già marchese di Pianezza.

Il primogenito di Ercole II, Giuseppe Valeriano, ricoprì numerose cariche cittadine durante la dominazione austriaca, tra cui quelle di soprintendente generale della milizia urbana di Milano (1721), membro del Consiglio dei sessanta (1735), giudice delle strade della Città e del ducato di Milano (1747).

Ercole III, come suo padre, entrò nei XII di provvisione (1750), divenendo decurione della città di Milano (1751) e viene nominato giudice delle strade (1764). Ebbe una lunga contesa legale col fratello Carlo per la suddivisione dell'eredità paterna che si risolse soltanto nel 1772. L'anno successivo Ercole morì senza discendenti, dal momento che i tre figli nati dal suo matrimonio con Isabella Villani Crivelli, erano tutti morti prematuramente. Carlo, impegnato nella vita militare come tenente colonnello dell'esercito imperiale e celibe, venne nominato erede tutte le sostanze della famiglia Sfondrati.

La casata iniziò ad ogni modo ad entrare in declino e si estinse con la morte di Carlo nel 1788. Quest'ultimo nominò suo erede l'amico conte Alessandro Serbelloni, autorizzandolo a fregiarsi del suo stemma ed a portare anche il cognome Sfondrati: nacquero così i Serbelloni-Sfondrati. I titoli della casata tornarono alla Regia Camera di Milano. Le sostanze della sua eredità vennero divise per sua disposizione testamentaria tra i Serbelloni e i figli di sua sorella maggiore Teresa, la quale aveva sposato Carlo Filiberto II d'Este.

Personaggi illustri

Lo stemma di papa Gregorio XIV Sfondrati

La famiglia annovera tra i suoi più illustri esponenti:

Albero genealogico

 Pietro
?-?
 
 
 Corrado
?-?
 
 
 Giovanni
?-?
 
 
 Giovanni Giacomo
?-?
 
 
 Lodovico, patrizio di Cremona
1413
 
 
 Francesco, patrizio di Cremona
1449
Lavinia Parravicini
 
   
 Giacomo
?-?
Giovanni Battista, patrizio di Cremona
*14491497
Margherita Omodei
Lodovico
?-?
 
   
 Nicolò
1495

Francesco, I conte della Riviera
*14931550
Anna Visconti
poi cardinale
Giulia
*14961575
1. ? Gonzaga
2. Cleto Picenardi
 
      
 Aurelia
?-?
Lavinia
1602
Giulia
?-?

Niccolò
*15531591
papa Gregorio XIV
Paola Antonia
1603
Paolo, II conte della Riviera
*15381587
Sigismonda d'Este
 
      
 Francesco
?-† Giovane
Anna
*15591584
Ercole Visconti di Saliceto

Paolo Camillo
*15601618
cardinale
Barbara
*15661631
monaca
Duchi di Montemarciano

Ercole, I duca di Montemarciano
*15691637
Lucrezia Cybo Malaspina
 Marchesi di Montafia

Francesco, I marchese di Montafia
1630
Bianca Visconti
  
                  
 Paolo
?-morto giovane
Francesco
?-?
monaco
Eleonora
?-?
Anna Maria
?-?
Valeriano, II duca di Montemarciano
*16061645
Paola Camilla Marliani
Caterina
?-?
Cecilia
?-?
Isabella
?-?
Sigismonda
?-?
Aurelia
?-?
Giustina
?-?
Gregorio
?-morto giovane
Sigismondo, II marchese di Montafia
1652
Genoveffa Anna de Tassis
Carlo
1651
Isabella Visconti Borromeo

Senza eredi
Giovanni
1634
Giovanni Battista
1647
Pietro
*16021654
Filippo
1638
  
        
 Ercole II, III duca di Montemarciano
*16351684
1. Barbara Schinchinelli
2. Laura Caimi
 Valeriano
*16361680
 Francesco
1667
Elena Legnani
Paolo
1657

Celestino
*16441696
cardinale
Lucrezia
?-?
Giovanni Battista
*1645 †?
 figlia femmina
?-?
  
       
 2.Giuseppe Valeriano, IV duca di Montemarciano
*16781749
Maria Campeggi
2.Paolo
*1680 †?
2.Chiara
*1682 †?
2.Lucrezia
**16831687
2.Ercole
1737
Paola
?-?
1. Cesare Taverna
2. Pietro Goldoni Vidoni
Barbara
?-?
Francesco Ferrero
 
         
Laura Agnese
*1705 †?
Agnese
*1707 †?
Teresa
*17101773
Carlo Filiberto II d'Este, marchese di San Martino
Ercole III, V duca di Montemarciano
*17111773
Isabella Villani Crivelli
Paola
*1708 †?
Francesco
?-?
abate
Niccolò
?-?
barnabita
Sigismondo
?-?
Carlo, VI duca di Montemarciano
1788
Senza eredi
 
   
 Giuseppe Valeriano
*17581759
Maria Luigia
*17601763
Pietro Francesco
*17621763
Bellagio, Villa Serbelloni

Proprietà

Signori di Bellagio

  • Francesco Sfondrati (1493-1550), I signore di Bellagio
  • Paolo Sfondrati (1538-1587), II signore di Bellagio

Conti della Riviera e Baroni di Vallassina

  • Paolo Sfondrati (1538-1587), I conte della Riviera e I barone di Vallassina
  • Ercole Sfondrati (1569-1637), II conte della Riviera e II barone di Vallassina

Duchi di Montemarciano (1590)

  • Ercole Sfondrati (1569-1637), I duca di Montemarciano
  • Valeriano Sfondrati (1606-1645), II duca di Montemarciano
  • Ercole Sfondrati (1635-1684), III duca di Montemarciano
  • Giuseppe Valeriano Sfondrati (1678-1749), IV duca di Montemarciano
  • Ercole Sfondrati (1711-1773), V duca di Montemarciano
  • Carlo Sfondrati (m. 1788), VI duca di Montemarciano
estinzione della casata

Arma

Stemma Descrizione Blasonatura
Sfondrati
Duchi di Montemarciano, Marchesi di Montafia, Conti della Riviera, Baroni della Valassina, Patrizi di Cremona
“Inquartato nel 1º e 4º d'oro, alla banda doppiomerlata d'azzurro, caricata da un filetto del campo (o d'argento?) ed accostata da due stelle di otto raggi del secondo; nel 2º e 3º d'argento all'albero (cipresso?) nodrido della pianura, il tutto di verde”.

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