Sergej Nikiforovič Vasilenko (in russoСергей Никифорович Василенко?) come in uso al suo tempo, oltre ad appassionarsi e approfondire lo studio della musica, studiò inizialmente legge all'Università di Mosca, poi passò al Conservatorio di Mosca dal 1896 al 1901 come allievo di Sergej Taneev e di Michail Ippolitov-Ivanov. Si diplomò tardivamente, nel 1903, in composizione con la cantata La leggenda dell'invisibile città di Kitež, che probabilmente ispirò a Rimskij-Korsakov, nel 1907, la composizione dell'opera omonima. La sua produzione sinfonica (in particolar modo il Poem Epic Op. 4, il Giardino della morte, poema sinfonico Op. 12, e Soleil dell'Au, poema sinfonico Op. 17) rivela una tendenza alla teosofia e alla mistica compositiva di Skrjabin attraverso l'utilizzo della costruzione armonica per quarte eccedenti.
A differenza del suo collega al Conservatorio di Mosca, Nikolaj Jakovlevič Mjaskovskij, che ebbe notevoli contrasti con l'ambiente sociopolitico del regime di Lenin-Stalin, Vasilenko mostrò, sin dagli inizi, un impegno sociale e politico nella struttura del regime di Stalin.
Vasilenko prese le distanze sia dalla Radical Association for Contemporary Music (ACM), sia dalla posizione di Sergej Prokof'ev che ebbe contrasti artistici con l'Associazione dei Musicisti. Gli fu commissionata la composizione della Marcia dell'Armata Rossa nel 1929; in seguito fu insignito del titolo di Artista del Popolo dell'Unione Sovietica, e dopo il pensionamento fu richiamato a collaborare come professore emerito (dal 1943 sino alla morte) al Conservatorio di Mosca.
Composizioni
Opera
Skazaniye o grade velikom Kitezhe i tikhom ozere Svetoyare (Storia dell'invisibile città di Kitež e del lago placido di Svetoyar) (1902; originariamente una cantata, Op. 5)
Sequenza in quattro atti in E minor, Op. 58 (c. 1928)
Sequenza in quattro atti su temi turkmeni, Op. 65 (1930)
Suite giapponese per oboe, clarinetto, fagotto, xilofono e piano, Op. 66a (1938)
Scenette cinesi, strumenti a fiato di legno, Op. 78 (1938)
Quartetto su temi americani, strumenti a fiato di legno, Op. 79 (1938)
Banda militare
Marcia dell'Armata Rossa, Op. 64 (1929)
Fantasia su musiche rivoluzionarie del West, Op. 71 (1931)
Fonti ed edizioni
I manoscritti delle opere sono conservati e catalogati al Conservatorio di Mosca. Sono custoditi degli spartiti presso il Conservatorio Russo "Alexander Scriabin" di Parigi. In Italia le fonti digitalizzate delle musiche per pianoforte sono presenti nel dipartimento di pianoforte dell'Istituto Europeo di Musica e musiche a stampa di Tomlen'e / slova K. Bal'monta [IT\ICCU\CFI\0582033], Maorijskija lesni: op. 23 / slova K. Bal'monta [IT\ICCU\CFI\0582032] Djesjat' Russkih Narodnyh Pjesjen: Op. 110 / [IT\ICCU\TO0\1319262] sono conservate alla Biblioteca nazionale centrale di Firenze.
Bibliografia
A. EAGLEFIELD-HULL (ed), A Dictionary of Modern Music and Musicians, Londra, Dent, 1924.
Davide Polovineo, Dal modernismo russo al realismo socialista compositivo: Polovinkin, Mosolov, Alexandrov e Shostakoviche. Gli anni del contrasto, Teramo, Istituto Europeo di Musica- dispensa ad uso per il corso di estetica della musica 3, 2001.
Davide Polovineo, L'atteggiamento dei compositori sovietici nel periodo pre-stalinista Il contrasto tra la Radical Association for Contemporary Music (ACM) e l’Association of Proletarian Musicians (ARMP)(Studi sulla musica sovietica del periodo stalinista), Teramo, Istituto Europeo di Musica- dispensa ad uso per il corso di estetica della musica 4, 2003.