Secessione HutsulLa Secessione Hutsul (in ucraino Гуцульська сецесія?; in russo Гуцульская сецессия?), anche nota come Secessione di Leopoli, indica, nella storia dell'arte, lo stile che riguardò la secessione architettonica che si realizzò in particolare a Leopoli tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo.[1][2] StoriaIn quel momento storico, a cavallo tra XIX e XX secolo, l'Ucraina occidentale rientrava nell'Impero austro-ungarico e secessione si originò come reazione, da parte di vari artisti e in particolare di architetti, alla situazione precedente e volle essere un rinnovamento secondo le spinte avanguardiste. Si ispirò anche al movimento secessionista già attivo nell'Austria-Ungheria, come ad esempio la più nota secessione viennese. Leopoli era un importante centro culturale polacca, ebraico e ucraino con i polacchi che formavano circa la metà della popolazione della città, gli ebrei circa un quarto e gli ucraini circa un quinto.[1] La secessione rappresentò il tentativo di creare uno stile architettonico nazionale ucraino basato sull'architettura popolare locale.[2] Tra le personalità maggiormente coinvolte sul piano architettonico vi furono Ivan Levynskyi, Tadeusz Obmiński, Julian Zachariewicz, Edgar Kováts e Kazimierz Mokłowski. In parte fu l'espressione di un allontanamento dalla civiltà urbana costituita e il recupero dei temi naturalistici legati alla flora o dei richiami al folclore delle popolazioni Bojk e Hutsuli.[1] DescrizioneArchitetturaMolti degli edifici legati a questo movimento culturale ebbero notevoli affinità con i palazzi in stile Art déco.[1] PitturaLa secessione non riguardò solo l'architettura ma molti aspetti artistici diversi, come la pittura. Olena Kul'čyc'ka fu una tra le più note esponenti di questa corrente. Esempi architettonici
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