Nel 1703, nel contesto delle operazioni militari della Guerra di Successione Spagnola, i possedimenti trentini dei Castelbarco, tra cui anche il palazzo dinastico di Loppio, vennero devastati dalle truppe francesi di Vendôme. Il 20 maggio 1707, Scipione Giuseppe ottenne dalla divisione dei beni del padre la giurisdizione di Gresta, il lago di Sant'Andrea, Loppio ed i beni di Arco, Calavino e Cavedine. A partire dal 1715, s'impegnò nella ristrutturazione del palazzo dinastico.
Bisognoso di alleanze in una Milano da poco passata sotto il dominio austriaco (v. Trattato di Utrecht), Scipione Castelbarco risolse di legarsi ai Simonetta, famiglia nobile oriunda della Calabria insediatasi da tre secoli nel territorio milanese con ottimi agganci politici. Teresa Castelbarco (...-1786), figlia di Scipione e Costanza Visconti, venne data in sposa ad Antonio Simonetta, ciambellano degli Asburgo in Milano.
Carlo Francesco Ercole Castelbarco (...-1734), erede del casato, sposato alla nobildonna spagnola Josefa de Silva Menezes dei Conti di Monte Santo e Marchesi di Villamor;