Sambucus ebulus
Il sambuco lebbio (Sambucus ebulus L.), detto anche ebbio o sambuchella, è una pianta erbacea della famiglia delle Viburnacee, originaria del bacino del Mediterraneo[1]. Il nome inglese danewort deriva dalla credenza che cresca nei siti dove si sono combattute battaglie contro i Danesi[senza fonte]. Il termine walewort o walwort significa "pianta straniera"[senza fonte]. Foglie e fusti di colore rosso in autunno possono spiegare i riferimenti al sangue. Il termine inglese Dane può essere collegato ad un antico termine riferito alla diarrea[senza fonte]. DescrizioneSambucus ebulus raggiunge 1–2 m di altezza, ha un fusto eretto in genere non ramificato e forma densi gruppi; ha un apparato radicale perenne esteso in ambiente sotterraneo. Le foglie sono opposte, pennate, lunghe 15–30 cm con 5-9 foglioline di odore fetido. Il fusto termina con un corimbo di 10–15 cm di diametro con numerosi fiori ermafroditi bianchi (raramente rosa), piatti. Il frutto è una piccola bacca lucida di 5–6 mm di diametro piena di succo rossastro.[2] Distribuzione e habitatL'areale di S. ebulis si estende dall'isola di Madera, al Nord Africa, all'Europa e all'Asia occidentale.[1] La specie si è naturalizzata in molte parti del Nord America (New York, New Jersey e Québec).[3] UsiI frutti di Sambucus ebulus sono utilizzati nella tradizione austriaca per trattare disordini dell'apparato respiratorio e febbre.[4] Tuttavia la pianta, specialmente le bacche, è da considerarsi velenosa.[5] È una pianta impollinata, sia pur raramente, dalle api per il polline ed il nettare.[6] Note
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