Salute di Adolf Hitler

Voce principale: Adolf Hitler.
Nel 1938
Nel 1945
La salute di Adolf Hitler andò visibilmente declinando verso la fine della guerra, quando sviluppò diversi disturbi e sintomi evidenti di varie possibili malattie, oltre ad un invecchiamento precoce.

La salute di Adolf Hitler è stata oggetto di profonda discussione e speculazione sin dai tempi in cui salì al potere. Sin da giovane e come combattente nella prima guerra mondiale la sua salute fu messa a dura prova. Nel corso della sua successiva carriera politica continuò ad avere problemi di salute di tanto in tanto, che si acuirono con la seconda guerra mondiale, specie dopo l'attentato del 20 luglio 1944.

Molti storici, intellettuali e medici hanno analizzato la salute sia fisica che mentale di Hitler (e l'eventuale relazione dell'una con l'altra) e già durante il secondo conflitto mondiale si produssero dei dossier completi sulla sua personalità e il suo comportamento.

Salute fisica

Hitler fu curato da diversi dottori durante la sua vita: Eduard Bloch era stato il medico della sua famiglia durante la sua infanzia, Theodor Morell lo fu durante gli anni del cancellierato (contraddistintosi per dei metodi curativi poco scientifici e per le miscele di sostanze che personalmente somministrava a Hitler regolarmente[1]) insieme a Werner Haase e Erwin Giesing.

Alto 175 cm e pesante 77 chili (in un rapporto medico del 1924), era leggermente sovrappeso.[2]

Furono diversi i problemi di cui soffrì, alle volte acuiti anche da eventi imprevisti, e altri su cui si è potuto invece soltanto speculare. È stato teorizzato, tra l'altro, che alcuni dei suoi problemi di salute potrebbero essere stati dovuti a una possibile endogamia, visto che suo padre Alois potrebbe essere stato cugino di secondo grado di sua madre Klara.[3]

Ian Kershaw viene ricordato come uno dei massimi esperti della figura di Hitler, avendone studiato con particolare attenzione anche il suo stato di salute e tutte le possibili congetture e speculazioni sulla stessa.[4]

Monorchidismo (ipotesi)

Lo stesso argomento in dettaglio: Hitler Has Only Got One Ball.

Sin dagli anni '30 circolò il probabile mito (smentito da certe fonti, confermato invece da altre[5][6][7]) che Hitler potesse avere un solo testicolo, ovvero soffrire di monorchidismo (oppure solo di criptorchidismo[8]). Il mito divenne talmente insistente che durante la seconda guerra mondiale nei paesi di lingua anglosassone divenne molto cantata la canzone propagandistica "Hitler has only got one ball", fino ad arrivare a riferimenti odierni[9].

Ferite della prima guerra mondiale e cecità

Entrato in servizio come soldato in un reggimento bavarese, Hitler si specializzò come staffetta portaordini, sebbene abbia partecipato a diverse battaglie in prima linea: fu ferito all'inguine durante la battaglia della Somme del 1916[10] e poi di nuovo nel 1918 diverse volte. Fu nell'ottobre di quell'anno che fu sopraffatto al fronte da un attacco con l'iprite (all'epoca molto più comunemente chiamato "gas mostarda"), che lo rese temporaneamente cieco. Proprio mentre si trovava cieco e bendato in ospedale a Pasewalk per curarsi, l'11 novembre arrivò la notizia dell'armistizio con l'Intesa.[11]

Hitler stesso successivamente avrebbe usato molto la sua duplice cecità temporanea durante i giorni dell'armistizio come un segno del destino e propaganda per evidenziare il fatto di aver capito come stessero i fatti veramente - secondo lui - e che quelli che lo avevano firmato sarebbero stati etichettati come i "criminali di novembre".

Ferite e tentato suicidio nel putsch di Monaco del 1923

Lo stesso argomento in dettaglio: Putsch di Monaco.

Nel novembre 1923, all'apice dell'iperinflazione tedesca, Hitler tentò un colpo di stato in Baviera.[12] Le autorità riuscirono ad avvertire l'esercito che si schierò al centro di Monaco: all'alba del 9 novembre ci fu il confronto finale tra i nazisti e l'esercito. Dopo un breve scontro a fuoco, Hitler fu ferito a un braccio e fu tratto momentaneamente in salvo in una villa in campagna. Tentò anche di suicidarsi quando la polizia venne ad arrestarlo due giorni dopo, ma Helene Elise Adelheid Niemeyer (la moglie di Ernst Hanfstaengl) lo convinse a desistere[13].

Polipi alla gola

Nell'agosto 1935 Hitler dovette far estrarre un polipo dalla sua gola (per la precisione, alla sua corda vocale destra), il che comportò anche delle ricadute successivamente, impedendogli di svolgere alcuni doveri e contribuendo a far diffondere all'inizio addirittura delle voci di un possibile cancro.[14] Nell'ottobre 1944 Hitler dovette rimuoverne un altro.[1]

Ferite nell'attentato del 1944

Lo stesso argomento in dettaglio: Attentato a Hitler del 20 luglio 1944.

Tra tutti i tentati attentati, quello del 20 luglio 1944 andò più vicino a uccidere Hitler, dal punto di vista statistico.

Hitler riuscì a scampare alla bomba azionata dal colonnello Claus von Stauffenberg quasi illeso, sebbene entrambi i suoi timpani fossero forati e avesse per un certo periodo perso il senso dell'equilibrio.[1]

Successivamente all'attentato la salute di Hitler andò declinando ancora più velocemente e vi fu un susseguirsi di medici sia per tamponare il declino, sia per via dei sospetti che ricaddero sul medico Morell di aver di fatto 'avvelenato' Hitler nel corso degli anni con alcune sue miscele di sostanze.[1]

Malattia di Parkinson o Huntington (Ipotesi)

Ultimo discorso di Hitler, il 30 gennaio 1945, in cui parla in maniera percettibilmente stanca.

Il problema di salute fisica più conosciuto di Hitler riguarda i tremori, la gobba e l'ambulazione incerta che lo contraddistinsero soprattutto nell'ultima fase della guerra.

Molte ipotesi sono state fatte su questi sintomi, passando dalla più probabile malattia di Parkinson (o comunque un Parkinsonismo)[15][16], la meno probabile sifilide o anche la malattia di Huntington[17].

Altro

Altri problemi di salute ricorrenti di Hitler furono problemi e dolori di stomaco[1], eczemi e dermatiti alle gambe.[18] Egli ammetteva di soffrire di problemi di stomaco e di intestino, e si era convinto che rinunciando alla carne i suoi dolori sarebbero spariti al che iniziò una dieta a base di frutta e verdura.[19] Fu vegetariano almeno durante la Guerra.[20]

Salute mentale

Ancor più di interesse per molti storici, medici e studiosi è stata la salute mentale di Hitler e gli eventuali influssi che quella fisica possa aver avuto sul suo sviluppo mentale e sul suo carattere.

Nel 1943 l'OSS, il servizio segreto statunitense operante nel periodo della seconda guerra mondiale, incaricò Walter C. Langer, un noto psicoanalista statunitense laureatosi nel 1923 a Harvard, di stilare un profilo della psicologia del dittatore per aiutare a fini strategici gli Alleati.[21][22] Langer cercò testimonianze tra le persone che avevano conosciuto Hitler e si erano rifugiate negli Stati Uniti e analizzando tutte le notizie che giungevano sul dittatore dalla Germania presentò il suo lavoro intitolandolo Un'analisi psicologica di Adolf Hitler: la sua vita e leggenda scritta da Walter C. Langer[23][24]. Secondo questa relazione, supportata anche dall'analisi psicoanalitica del 1943 intitolata Analisi della personalità di Adolf Hitler effettuata dallo psicologo Henry Murray, Hitler sarebbe stato uno psicopatico, affetto verosimilmente da schizofrenia paranoide, probabilmente affetto da impotenza, da omosessualità repressa e con tendenze suicide (poi realizzatesi).[25][26] Alcuni hanno invece sostenuto che fosse asessuale, mentre altri respingono tali affermazioni, considerandole speculazioni propagandistiche o mediatiche. Si suppone che in totale abbia avuto sei amanti.[27] Robert G. L. Waite ha invece ipotizzato un disturbo dell'umore o una personalità di tipo borderline.[28]

Note

  1. ^ a b c d e (EN) Pan Macmillan, The Last Days of Hitler: The Classic Account of Hitler's Fall From Power, 2012, pp. ultime pagine.
  2. ^ (EN) Jan Friedmann, Adolf Hitler's Time in Jail: Flowers for the Führer in Landsberg Prison, in Der Spiegel, 23 giugno 2010. URL consultato il 28 ottobre 2023.
  3. ^ (EN) Gina Dimuro, Alois Hitler: The Story Of The Austrian Civil Servant Who Was Adolf Hitler’s Father, su allthatsinteresting.com, 11 giugno 2018. URL consultato il 28 ottobre 2023.
  4. ^ (EN) Sir Ian Kershaw: Dissecting Hitler, su BBC, 14 giugno 2002.
  5. ^ (EN) Hitler really did have only one testicle, German researcher claims, in The Guardian, 19 dicembre 2015. URL consultato il 28 ottobre 2023.
  6. ^ (EN) Chris Ciaccia, Hitler's 'suicide note' from his final days surfaces, su Fox News, 25 aprile 2019. URL consultato il 28 ottobre 2023.
  7. ^ (DE) Adolf Hitler: Sein Lebensretter lebte Jahrzehnte in Angst, weil er von der peinlichen Hodenverletzung wusste, su bild.de, 19 novembre 2008. URL consultato il 28 ottobre 2023.
  8. ^ (DE) Adolf Hitler litt unter angeborener Missbildung an seinen Hoden - WELT, su DIE WELT, 1º giugno 2021. URL consultato il 28 ottobre 2023.
  9. ^ Sniper Elite v2 - Kill Hitler Nut Shot (ONE nut! easter egg / bug) *1080p*, su YouTube, 6 maggio 2012.
  10. ^ Ian Kershaw, Hitler: A Biography, 1 American Edition 2008, Norton & Company, 2008, p. 57, ISBN 978-0-393-06757-6.
  11. ^ (EN) Ian Kershaw, Hitler: 1889-1936 hubris, W.W. Norton, 1999, pp. 96-97, ISBN 978-0-393-04671-7.
  12. ^ (EN) The Munich Putsch, su schoolshistory.org.uk. URL consultato il 28 ottobre 2023 (archiviato dall'url originale il 5 gennaio 2017).
  13. ^ (EN) Ernst Hanfstaengl, Hitler: The Memoir of a Nazi Insider that Turned Against the Fuhrer, 1957.
    «My wife hurried up to the attic and found Hitler in a state of frenzy. He had pulled out his revolver with his good hand and shouted, 'This is the end. I will never let these swine take me. I will shoot myself first.' It so happened that I had taught my wife one of the few ju-jitsu tricks I know, for wrenching a pistol out of someone's grasp. Hitler's movements were awkward with his dislocated shoulder and she managed to get the thing away from him and fling it into a two-hundredweight barrel of flour we kept up in the attic to combat the recurrent shortages.»
  14. ^ La salute di Hitler, in La Stampa, 16 gennaio 1936, p. 2.
  15. ^ (EN) Kalyan B. Bhattacharyya, Adolf Hitler and His Parkinsonism, in Annals of Indian Academy of Neurology, vol. 18, n. 4, 2015-10, pp. 387, DOI:10.4103/0972-2327.169536. URL consultato il 28 ottobre 2023.
  16. ^ (EN) Physician describes Hitler's last days, su UPI, 9 ottobre 1985. URL consultato il 28 ottobre 2023.
  17. ^ (EN) Hitler's 'Cure' for Huntington's Disease, su hdlf.org, 4 febbraio 2007. URL consultato il 28 ottobre 2023 (archiviato dall'url originale il 6 marzo 2018).
  18. ^ (EN) Ian Kershaw, Hitler: 1936-45, W. W. Norton, 2000, ISBN 978-0-393-04994-7.
  19. ^ Hitler e la carne: la evitava ma faceva arrestare i vegetariani, su ilgiornale.it. URL consultato il 28 settembre 2017.
  20. ^ (EN) R. Ferguson, Hitler Was a Vegetarian, Famedram, 2001.
  21. ^ Walter C. Langer: A Psychological Profile of Adolph Hitler. His Life and Legend (archiviato dall'url originale il 12 marzo 2009).. The Wartime Report in original typewritten format is available online here (archiviato dall'url originale il 28 agosto 2005). via the Nizkor Project
  22. ^ Langer Walter C., Psicanalisi di Hitler. Rapporto segreto del tempo di guerra., Garzanti, 1973, SBN PUV0184690.
  23. ^ (EN) Walter C. Langer, A psychological analysis of Adolph Hitler (PDF), su cia.gov, 1944. URL consultato il 28 ottobre 2023 (archiviato dall'url originale il 23 gennaio 2017).
  24. ^ La mente di Adolf Hitler, Gingko edizioni, 13 dicembre 2013, ISBN 978-88-95288-46-8. URL consultato il 28 ottobre 2023.
  25. ^ La storia psichiatrica di Hitler – Psicozoo - Notizie e Risposte dagli psicologi, su psicozoo.it. URL consultato il 26 novembre 2018 (archiviato dall'url originale il 26 novembre 2018).
  26. ^ (EN) OSS Psychological Profile of Hitler, Part Five, su nizkor.org. URL consultato il 26 novembre 2018 (archiviato dall'url originale il 26 novembre 2018).
  27. ^ Il lato nascosto del Fuehrer: "Hitler era un pervertito", su Repubblica.it, 15 maggio 2001. URL consultato il 27 gennaio 2017.
  28. ^ Waite, Robert G. L. (1993) [1977]. The Psychopathic God: Adolf Hitler. New York: Da Capo Press. ISBN 978-0-306-80514-1., p. 356

Voci correlate