Sala Boschereccia (Bologna)
La Sala Boschereccia è una sala decorata a tempera nel 1797 da Vincenzo Martinelli e Giuseppe Valiani. È situata al secondo piano del Palazzo comunale di Bologna, all'interno delle Collezioni Comunali d'Arte. Misura 8,45 per 7,80 metri, corrispondente a circa 66 metri quadrati. Stanze paese o boscherecceFra la fine del '700 e i primi decenni dell'800 nei palazzi nobiliari della Bologna napoleonica, si diffusero le Stanze paese: stanze dipinte caratterizzate da pareti che riproducevano illusionisticamente spazi verdi, ambienti naturali e architetture leggere. A Bologna l'Accademia Clementina, attuale Accademia di Belle Arti, aveva precedentemente promosso una specializzazione nell'ambito della scenografia facendo diventare la città un fertile centro di produzione di questa tipologia di decorazione[1]. Vincenzo Martinelli, prima di lavorare alla sala Boschereccia di Palazzo Pubblico intorno ai trent'anni aveva già raggiunto una notevole fama come pittore di quadri di paesaggio, di apparati effimeri e scenografie per i teatri cittadini[2]. A Bologna, oltre alla Sala Boschereccia di Palazzo d'Accursio, si segnalano altre stanze paese, ad esempio quella di Palazzo Hercolani ad opera di Rodolfo Fantuzzi, e quella di Palazzo Aldini Sanguinetti, ora sede del Museo internazionale e biblioteca della musica, ad opera di Vincenzo Martinelli e Pelagio Palagi. La Boschereccia di Palazzo d'AccursioLa Boschereccia delle Collezioni Comunali d'Arte, opera di Vincenzo Martinelli e Giuseppe Valiani, è situata al secondo piano, all'interno di quello che fu l'appartamento invernale del cardinal Legato. È una sala "completamente decorata a tempera con alberi alle pareti e piante nella volta che assume l'aspetto di un pergolato ove, al centro, nel cielo appare Flora dea italica della primavera. Delle fontane allietano il quadro verde e non mancano sfondi lacustri, giuochi di putti alati, fiori, uccelli"[3]. È uno spazio la cui funzione risponde al desiderio di soggiornare in un "giardino d'inverno", di avere un luogo di svago e ricreazione all'interno dell'abitazione[4]. Solitamente le boscherecce erano situate al pian terreno, contigue al giardino; in questo caso, invece la stanza si affaccia su uno spazio, nel quale oggi sorge la Biblioteca Sala Borsa, che al tempo della decorazione era occupato dall'orto dei semplici o giardino botanico: in questo modo era stata creata l'abituale continuità fra il giardino d'inverno e il giardino vero e proprio. Al centro di questa sala delle Collezioni Comunali d'Arte è esposto l'Apollino del Canova, statua in marmo realizzata nel 1797.
Note
Bibliografia
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