Rufio FestoRufio Festo (in latino Rufius Festus; fl. metà del IV secolo) è stato un funzionario e storico romano. BiografiaFu funzionario di corte (magister memoriae) e proconsole dell'Africa sotto l'imperatore Valente. Viene anche identificato con il Festus Tridentinus[1] anche se gli studiosi sono divisi su questo punto.[2] BreviariumL'unica opera che Rufio Festo scrisse fu un Breviarium rerum gestarum populi Romani, compendio della storia di Roma dalle origini al 364. Nella brevissima prefazione e nell'epilogo, indirizzati proprio a Valente, egli spiega le ragioni dell'opera e ci permette anche di situarne l'epoca di redazione: «La Vostra Clemenza ingiunse che si facesse una epitome. A dire il vero, anche se manco di una capacità oratoria più ampia, devo conformarmi felicemente a quello che è stato imposto. E, avendo seguito la moda dei ragionieri, che esprimono immense somme attraverso il minor numero possibile di cifre, indicherò, non spiegherò, gli eventi passati. Ricevete, quindi, ciò che è stato brevemente riassunto in detti molto concisi, in modo che possa sembrare, o glorioso Principe, che io non tanto racconti, quanto, piuttosto, enumeri anni e durata dello Stato ed eventi della storia. Dalla fondazione della città alla nascita della Vostra Perpetuità, con cui a Roma è stato assegnato un imperium molto prospero, sono calcolati 1.117 anni.» L'opera, scritta in occasione della campagna contro i persiani al 371[3], è la prima ad analizzare la formazione dell'impero intesa come progressiva acquisizione dei territori provinciali nella sfera d'influenza romana. Tuttavia, nonostante quest'interessante visuale, il Breviarium, che si presenta come concorrente dell'omonima e contemporanea opera di Eutropio, è di livello assai scarso. NoteBibliografia
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